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Elezioni regionali, Bernard Dika in pole position per il ruolo di capolista del Pd

di Giancarlo Fioretti

	Bernard Dika
Bernard Dika

Per le indiscrezioni sarà suo il primo nome al secondo posto indicata Simona Querci

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PISTOIA. Sarà Bernard Dika il capolista del Pd in Provincia di Pistoia. Questo è quanto trapela da alcune indiscrezioni. Al secondo posto gli elettori troveranno quasi di sicuro il nome di Simona Querci che andrà così a costituire un ideale “dream team” con il giovanissimo capolista. Simona Querci, che gode dell’appoggio della Cgil, a cui peraltro è iscritta, è al suo secondo tentativo di scalata al consiglio regionale e può raccogliere consensi sia nell’area pistoiese che in Valdinievole, dove pure è molto conosciuta e stimata.

Delicata potrebbe essere invece la posizione di Riccardo Trallori che, se queste indiscrezioni saranno confermate, sarebbe relegato o in terza o addirittura in quinta posizione. Quest’ultima evenienza costituirebbe uno smacco non da poco nei confronti di un esponente che ha comunque un forte radicamento non solo in città ma un po’ in tutte le aree della Provincia.

Le liste definitive saranno rese note oggi, dopo che per tutta la settimana scorsa il segretario provinciale Marco Mazzanti aveva ascoltato le istanze di tutti i segretari delle unioni comunali del partito e dei sindaci della Provincia di Pistoia con in tasca la tessera del Pd. Da queste consultazioni è emersa una lista di sei nomi (tre uomini e tre donne) che poi Mazzanti ha trasmesso al segretario regionale Emiliano Fossi che ne ha discusso poi in segreteria regionale. Per ora, gli unici nomi certi sono appunto quelli di Bernard Dika, di Simona Querci e di Riccardo Trallori, mentre invece è ancora buio fitto sugli altri tre candidati che, con ogni probabilità, saranno alla loro prima esperienza in una candidatura così importante.

Fra tante novità che stanno per venire a galla, una era attesa da tempo: Federica Fratoni ha infatti annunciato ieri il suo passo di lato in vista delle prossime regionali perché, sue testuali parole, ora «è il momento di aprire una fase nuova e coraggiosa per il Pd». Dopo 10 anni quindi Federica Fratoni lascia il palcoscenico regionale e lo fa con la signorilità che da sempre la contraddistingue: «Le mutazioni non sono mai né semplici né indolori, soprattutto se necessarie per scardinare schemi vetusti e riconfigurare assetti consolidati. È giusto, per questo motivo, lasciare spazio a esperienze nuove in grado di guardare oltre e parlare soprattutto a quella generazione di giovani delusi e disillusi che si sentono perennemente in panchina e che non vedono ascoltate le loro istanze intorno a una prospettiva di futuro».

Riguardo poi al capolista in queste delicatissime elezioni, l’endorsement della consigliera uscente non potrebbe essere più completo e convinto: «Bernard Dika, su delega del presidente Eugenio Giani, ha profondamente rivisto e rilanciato il progetto “GiovaniSì” con risultati davvero straordinari. La sua storia di vita e il suo percorso formativo parlano di accoglienza e inclusione».

Tutto tace invece nell’entourage di Marco Niccolai che tuttavia, salvo clamorosi colpi di scena, sarà escluso nella lista dei sei candidati. Qualora questa ipotesi dovesse concretizzarsi, come appare ampiamente probabile, il consigliere regionale uscente mobiliterà le sue truppe in appoggio di Riccardo Trallori la cui proposta di candidatura è stata peraltro lanciata all’attenzione del partito provinciale da una petizione che ha raccolto in pochi giorni oltre un migliaio di firme.

Chi invece aveva già rimosso ogni sua ambizione di candidatura era l’ex sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli. Per lui tuttavia si potrebbe profilare un rilancio in grande stile, soprattutto se il candidato sindaco per il Comune di Pistoia sarà l’attuale segretario della Cgil di Prato e Pistoia Daniele Gioffredi come da tempo indicano i rumors.

La presenza nei primi due posti in lista di Bernard Dika e di Simona Querci costituisce innegabilmente una vittoria su tutti i fronti dell’onorevole Marco Furfaro che, con questa mossa, ribadisce la sua autorità e autorevolezza sul partito pistoiese. Una candidatura che, nata dal mondo giovanile, ha poi finito per coagulare intorno a sé i consensi di molti sindaci della Valdinievole e del Montalbano. «La candidatura di Bernard Dika – aveva dichiarato giorni fa al Tirreno l’onorevole Furfaro – mobiliterà senz’altro tutte le energie del partito pistoiese sia a livello provinciale che comunale nel segno di un rinnovamento che non poteva attendere oltre». A comprendere immediatamente che il vento era cambiato è stata appunto Federica Fratoni che, dopo aver chiesto a gran voce per mesi che nel partito continuassero a trovare spazio quelle sensibilità riformiste che costituiscono da sempre il baricentro della sua azione politica, ha evidentemente visto in Bernard Dika il candidato giusto per continuare queste sue battaglie. Per questo non ha fatto leva sulla possibilità di applicare anche alla sua persona il cosiddetto lodo Ceccarelli, che consente un’ulteriore candidatura in Regione a coloro che abbiano svolto un mandato da consigliere regionale e uno da assessore. Questa interpretazione dello statuto regionale del Pd fu fatta nel 2020 dalla commissione di garanzia del partito. La norma stabilisce la possibilità di deroghe a discrezione della segreteria regionale del partito che, tuttavia, ha dato in più di un’occasione evidenti segnali che vuol essere parca in questa direzione. 

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