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Pistoia, gli rubano la bici dall’androne del palazzo: 26enne accusa un malore

Pistoia, gli rubano la bici dall’androne del palazzo: 26enne accusa un malore

La denuncia dell’assistente sanitario residente in via Bellini: «Adesso sono in difficoltà, non so come spostarmi per lavoro»

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PISTOIA. È rimasto talmente sconvolto dal furto della sua bicicletta elettrica con pedalata assistita da essere colto da un forte attacco di panico che lo ha costretto al ricovero al pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo. Questo è quanto successo domenica nel tardo pomeriggio a un assistente sanitario di 26enne residente a Pistoia in via Vittorio Bellini, una traversa di viale Petrocchi in zona Porta Lucchese.

«Ero rientrato a casa intorno alle 17,30 – racconta il giovane – dopo aver prestato servizio volontario alla Pistoia Abetone. Mi stavo godendo un po’ di riposo quando, intorno alle 19,30, una vicina di casa mi ha suonato il campanello, dicendomi che tutte le bici custodite nell’androne del palazzo erano o a terra oppure in una posizione anomala. Ho avuto subito una brutta sensazione, che mi è stata confermata quando sono arrivato sul posto e non ho trovato più la mia bici. A terra, c’erano però i resti della grossa catena con cui l’avevo legata alle scale». Nell’osservare la scena del delitto, al giovane è caduto lo sguardo sulla serratura di una porta che dà sul retro del palazzo, che presentava evidenti i segni di effrazione. «Evidentemente da lì sono entrati i ladri – dice il ragazzo – e sempre da lì se ne sono andati con la loro refurtiva». Sconvolto per l’accaduto, il 26enne ha accusato il malore che lo ha costretto al ricovero. Sull’accaduto, poi il giovane fornisce quella che a parer suo può essere una pista investigativa.

«Nel palazzo – fa notare la vittima del furto – si muovono da alcuni mesi delle strane presenze che gravitano nell’appartamento di un signore che vive solo all’ultimo piano. Io e altri condomini abbiamo segnalato il caso all’amministratore che però ci ha risposto che quel signore è libero di ricevere tutti gli ospiti che vuole. Ho anche segnalato il caso alla polizia, dove mi sono recato a fare denuncia, ma anche qui nessuno ha dato seguito alla mia segnalazione. Non sono nemmeno venuti nel mio palazzo per un sopralluogo». Il dispiacere, oggi che lo choc è stato assorbito, resta comunque grande. Anzi, si acuisce con il passare dei minuti visto che i disagi per il giovane assistente sanitario si stanno palesando proprio con l’inizio della settimana lavorativa.

«Quella che mi è stata sottratta – dice il giovane – non è solo una bicicletta elettrica. Per me significava l’autonomia negli spostamenti per il mio lavoro di assistenza sanitaria a domicilio. Non avendo ancora un’automobile personale, la mia bici elettrica (modello Aurelia Lombardo) mi dava la possibilità di fare anche lunghi spostamenti. Anche perché per lavoro devo recarmi nella stessa giornata in luoghi anche distanti fra loro, come Quarrata e San Marcello. Adesso sono davvero in difficoltà». 

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