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Gatto impiccato a Pistoia, l’orrore spaventa il quartiere: ricompensa per trovare il responsabile
La macabra scoperta in via dello Specchio. Scatta la “taglia” di 1500 euro per chi aiuterà a trovare il colpevole
PISTOIA. Si dicono scioccati i residenti e gli esercenti del quartiere nel quale lunedì pomeriggio è stato trovato un gatto impiccato. La macabra scoperta avvenuta in via dello Specchio (e non in via Bellaria come riportato inizialmente, che comunque si trova lì a due passi) ha interrotto la quiete della zona residenziale vicina al centro. Una vicenda che oltre a recare una profonda sofferenza alla famiglia proprietaria del gatto, ha indignato l’intera città e ha scatenato la mobilitazione delle associazioni animaliste.
Sul caso, di cui si sta occupando la polizia municipale di Pistoia, è stata aperta un’indagine penale, nel tentativo di ricostruire l’accaduto e risalire a chi si sarebbe reso responsabile di un gesto così grave, sanzionato dal codice penale come reato. Mentre le organizzazioni animaliste Oipa ed Enpa seguono la vicenda coi propri legali, l’Aidaa (associazione italiana difesa animali e ambiente) mette in palio una taglia di 1500 euro per chi con la sua denuncia alle autorità aiuterà a individuare il responsabile. «Il nostro vuol essere un incentivo», dicono, per far sì che chiunque avesse informazioni non le tenga per sé. Lo stesso invito fatto anche dal sindaco Alessandro Tomasi. Ieri pomeriggio nella zona c’era una gran via vai. Due ragazzi delle scuole superiori sono venuti «per capire meglio cosa sia successo», hanno gli occhi tristi. «Gli animali non meritano di subire violenze o addirittura essere uccisi, non è giusto» ripetono.
Sul luogo del ritrovamento, lungo una curva di via dello Specchio nella parte più vicina a via dei Pappagalli, anche un’auto dei carabinieri, giunti per raccogliere elementi utili. Anche da chi abita nella casa le cui mura esterne sono state teatro dell’orrore, in quell’angolo di fianco alla grondaia ritratto nella foto esplicita girata sui social. Per legare la corda alla ringhiera sopraelevata dell’abitazione, qualcuno si dev’essere arrampicato. La speranza è che le telecamere nei paraggi abbiano ripreso la scena, o altrimenti che qualcuno abbia visto o sentito. Nei negozi e per strada la gente non parla d’altro.
«È stato un trauma – racconta Lindita Mesha, titolare della macelleria e alimentari di via Ariosto – rientrando in bottega lunedì pomeriggio, verso un quarto alle 5, ho trovato una mia cliente e altre ragazze che piangevano lì sulla curva di via dello Specchio. Quando ho girato la testa e mi sono trovata davanti quel povero gatto appeso, sono rimasta scioccata. Non riesco nemmeno a spiegare cosa ho provato. Qui di gatti ne vediamo diversi. Qualche cliente mi ha detto che il giorno prima qui vicino era stato trovato morto un gatto simile a quello (grigio tigrato, nda ».
«Faceva parecchio effetto – dice una signora che esce di casa ripensando alla scena vista da vicino – Tant’è vero che i bambini li abbiamo passare dall’altra parte perché non vedessero. Anche io ho sentito che prima era stato trovato un altro gatto morto». Quasi sicuramente si tratta di due gatti diversi, ma in questo momento tutto può servire. Se non per riportare in vita l’animale, purtroppo, almeno per far sì che quanto ha subito non rimanga impunito.
«Quello che è successo è vergognoso – le parole di Giuliano Bardelli, residente – gli animali vanno rispettati. Sono fatti che lasciano senza parole». Le titolari del salone di bellezza The Glamour Lounge, chiuso il lunedì, hanno scoperto tutto su Facebook. «Siamo rimaste sconvolte – commenta Marianna Occhipinti – come si può arrivare a fare una cosa del genere. Fortunatamente si sono mosse tante persone». «Ho sentito dire che è stato messo su facebook un video del gatto appeso mentre stava morendo e che poi sarebbe stato subito rimosso – aggiunge Ilaria Bertozzi – Speriamo che non risucceda più».
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