Pistoia, quanti soldi sono arrivati dall’autovelox contestato. Ma chi ha già pagato si rassegni
Ordinanza fantasma: cosa emerge
PISTOIA. L’ordinanza di istituzione del limite di 40 chilometri orari che giustificherebbe l’autovelox “sparamulte” in via Sestini, a Pontenuovo, continua a latitare: le ricerche di Comune e Provincia non stanno dando frutti e il passare delle settimane fa avanzare l’ipotesi che non sia mai esistita. Se non altro però adesso è chiaro l’importo totale delle sanzioni già pagate da centinaia di cittadini nella prima metà del 2024, prima che l’apparecchio andasse in manutenzione e non fosse più reinstallato in attesa che la vicenda fosse chiarita. Si tratta di un milione e 221mila euro, incassati, metà ciascuno, dal Comune (a titolo di copertura dei costi di manutenzione dell’occhio elettronico e delle spese di notifica dei verbali) e dalla Provincia, proprietaria della strada.
Una cifra, come da pronostico, ragguardevole, frutto dei 26.465 verbali pagati dai cittadini sanzionati per essere transitati a più di 40 all’ora di fronte al dispositivo sulla provinciale tra Pistoia e Montale. Il totale dei verbali emessi ammonta invece a 34.241, unico dato finora noto che consente di calcolare in 7.776 le sanzioni che non sono state pagate al 31 dicembre 2024. In percentuale, risultano pagate il 77,3% delle multe, a fronte del 23,7% di mancato incasso, dovuto al fioccare dei ricorsi a giudice di pace (alcuni già vinti dai cittadini) e prefetto, con l’interessamento anche di Confconsumatori.
A dare questi numeri, durante il consiglio comunale di ieri, è stato l’assessore alla Viabilità Alessio Bartolomei, nel rispondere punto per punto all’interpellanza (l’ennesima) del gruppo di opposizione Pistoia ecologista e progressista su uno dei casi recenti più controversi e scottanti. Il paradosso di fondo è che coloro che hanno pagato la multa, ossia la stragrande maggioranza di coloro che sono stati sanzionati, lo hanno fatto prima che dai carteggi emergesse il difetto di un’ordinanza istitutiva del limite nel tratto interessato, requisito imprescindibile di legittimità delle multe elevate dall’autovelox. Morale della favola, la scelta di pagare – precludendosi ogni possibilità di ricorso e di rimborso – da atto responsabile qual è solitamente si è rivelata successivamente una decisione poco saggia. E questo, concettualmente, è grossomodo lo stesso minimo comun denominatore della vicenda di piazza San Francesco, che pur ha connotati differenti e più sfumati.
«In Italia non esiste la class action – la premessa dell’assessore Bartolomei – quindi coloro che possono sperare di non dover pagare la multa sono coloro che hanno fatto ricorso entro 60 giorni e che non hanno pagato, perché chi ha pagato ha rinunciato a difendersi. Quindi la cifra davvero in ballo non è quella già incassata, ma quella non ancora pagata. E nei casi in cui il giudice si esprimerà in via definitiva dicendo che la multa non è dovuta noi ci adegueremo. Il limite di 40 all’ora sussisteva perlomeno dal 2011, con l’installazione del secondo autovelox nel 2022 il cartello col limite di velocità è stato spostato 80 metri più indietro (verso Pistoia, nda). Ma siamo ancora cercando di capire se c’è o no un’ordinanza».
«La mancanza dell’atto istitutivo del limite non può diventare colpa di chi ha pagato le sanzioni – ribatte il capogruppo di Pep Mattia Nesti – Diamo per scontato che quando il prefetto a cui hanno fatto ricorso alcuni cittadini chiederà al Comune la documentazione per pronunciarsi sul merito, l’amministrazione gliela fornisca».
L’assessore infine ha risposto anche in merito alla gestione che verrà fatta del limite di qui in avanti. «In ogni caso, tra agosto e settembre 2024 abbiamo richiesto alla Provincia il nullaosta per reistituire il limite di 40 all’ora, la Provincia ha acconsentito ma noi non abbiamo mai fatto l’ordinanza – spiega – Dopo gli interventi della Ciclovia del Sole nella zona rivaluteremo il limite: la volontà sarebbe quella di riportarlo a 50 chilometri orari».
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