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Pistoia, bambini maltrattati a scuola: c’è una seconda maestra indagata. Le prove sarebbero pesanti

di Massimo Donati
Pistoia, bambini maltrattati a scuola: c’è una seconda maestra indagata. Le prove sarebbero pesanti

È quanto emerge dalle microcamere spia piazzate dai carabinieri nelle aule

21 aprile 2024
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PISTOIA. Era già stata condannata – in quel caso per il reato di abuso di mezzi di correzione – la maestra di 61 anni finita agli arresti domiciliari martedì scorso con l’accusa di maltrattamenti aggravati sui bambini di una scuola dell’infanzia della montagna pistoiese a lei affidati. Ma non è lei la sola indagata nel procedimento penale avviato dalla procura di Pistoia dopo la querela sporta dalla mamma di una bambina. Le intercettazioni ambientali disposte all’interno della struttura avrebbero infatti consentito di accertare comportamenti non opportuni nei confronti dei piccoli a lei affidati da parte di una seconda maestra: due soli episodi, che hanno spinto il pm titolare dell’inchiesta a procedere per abuso di mezzi di correzione.

Fatto sta che, assistita dall’avvocato Gerardo Marliani, martedì mattina la 61enne colpita dalla misura degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico comparirà davanti al gip del tribunale Luca Gaspari per l’interrogatorio di garanzia. Il legale dovrà decidere, anche in base alla lettura degli atti finora esaminati, se farla rispondere o meno alle domande del giudice.

Le prove più pesanti nei confronti della maestra arrestata – quelle che hanno indotto il giudice delle indagini preliminari a disporre la misura restrittiva ritenendo vi fosse il rischio di reiterazione del reato, vista anche la precedente condanna risalente al 2018 per abusi di mezzi di correzione nei confronti di una bambina disabile – sarebbero rappresentate dalle registrazioni audio e video delle microcamere spia piazzate all’interno della scuola dell’infanzia dai carabinieri. In cui si vedono strattonamenti e spinte ai bambini (dai tre ai cinque anni di età) da parte della maestra e si sentono urla e offese ingiustificate nei loro confronti. Più volte le telecamere avrebbero ripreso la maestra mentre, visibilmente alterata, trascinare qualche bambino in lacrime da un punto all’altro dell’aula dopo averlo afferrato per un braccio e costretto a sedersi: una violenza fisica gratuita e mortificante secondo il gip.

C’è poi l’episodio in cui urlando si avvicina a un altro bambino rimproverandolo per il modo in cui usa la borraccia dell’acqua, per poi strappargliela dalle mani e scaraventarla sul tavolo.

E quello in cui si avvicina a un banco e urlando dà istruzioni a un bambino su come fare un determinato disegno, e quando il piccolo non fa come detto, lei gli afferra la mano e gliela sbatte ripetutamente sul ripiano affinché le obbedisca.

E poi ci sono i termini scurrili, proferiti davanti ai bambini e a volte anche nei confronti degli stessi.

Come accennato, a dare il via alle indagini della procura è stata la denuncia sporta ai carabinieri l’8 dicembre scorso dalla mamma di una bambina di quattro anni, con segni fisici e psicologici di probabili maltrattamenti. Confermati con alcuni accenni alla donna da una collaboratrice scolastica, anche lei tuttavia terrorizzata dall’eventualità di poter perdere il lavoro qualora avesse detto di più.

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