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Sos Pistoiese, dalla nuova società al salvataggio targato Agliana

di Stefano Baccelli
Sos Pistoiese, dalla nuova società al salvataggio targato Agliana

Dopo la cancellazione dal campionato parte la corsa verso il futuro

16 aprile 2024
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PISTOIA. Negli ultimi due anni è accaduto di tutto e il contrario di tutto. Tutto dimenticato con la morte improvvisa della Pistoiese. E tutti proiettati sul futuro. I risultati sportivi (pessimi) e i bilanci societari (disastrosi e sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti) che hanno caratterizzato l’esperienza “inglese” della navicella arancione sembrano un lontano ricordo.

Tra le “prodezze” c’è stata anche la guerra a Pistoia e alla sua tradizione calcistica. Sistematica, meticolosa, pianificata. Basata anche sulla voglia di qualcuno di “sprovincializzarsi” e “modernizzarsi”, “dopo gli anni bui che avevano annichilito la passione dei tifosi”. Il piano marketing di De Simone era iniziato dall’eliminazione dalle pareti della sede delle foto storiche (dove siano finite è un mistero), poi l’allontanamento di alcuni collaboratori riconducibili ai medesimi “anni bui”. Quindi la chiusura di imperio della Calcio femminile Pistoiese, al cui presidente, il pistoiese Giampaolo Bonacchi, fu imposto di procedere alla liquidazione, con conseguente perdita del titolo sportivo. È stato poi chiesto ai club calcistici storici di lasciare il Frascari e trovarsi “casa” altrove: un disegno quest’ultimo non andato a segno per la reazione dei club medesimi. Poi la querelle sulla potatura degli alberi al “Boario” e la chiusura del punto ristoro.

La gestione Lehmann-De Simone era però un elemento di “novità”, accolto con entusiasmo. Poi, la fine, con l’arresto di De Simone e Lehmann.

E ora? Si parla con una certa insistenza di un’operazione salvataggio da parte della dirigenza dell’Aglianese. Non una fusione, ma un cambio di denominazione che cancellerebbe tutta la “malagestio” e farebbe ripartire gli arancioni dalla D. È chiaro che qualsiasi operazione finalizzata a dare un futuro alla Pistoiese avrebbe maggiori probabilità di riuscita se portata avanti con la dovuta riservatezza. Fatto sta che non ci sono conferme riguardo a tali intenzioni.

Un piano B sarebbe creare una nuova società attraverso una manifestazione di interesse disposta dal sindaco. In questo caso andrebbe di lusso se si potesse ripartire dalla Promozione: la categoria, comunque non superiore all’Eccellenza, la deciderebbe d’ufficio la Federazione.

Intanto, perfino nel settore giovanile c’è chi lavora per il futuro orange. Si tratta del responsabile Filippo Baragli: domenica la formazione Under 17 ha conquistato con un anticipo di tre giornate la vittoria del campionato, mentre e gli U15 hanno vinto contro la capolista.

«Farò di tutto – dice Baragli – per dare continuità al settore giovanile. Sarebbe un peccato madornale dissolverlo. Ci stiamo lavorando con altre persone e con idee importanti. L’attaccamento di dirigenti e genitori merita questo impegno. Mi sento stranamente sollevato dopo la tristissima fine della prima squadra. Abbiamo tempo fino al 30 giugno. I ragazzi finiranno la stagione sotto la garanzia della Federazione».

«Servirà lavorare sul settore agonistico – conclude il dirigente arancione – in cui è stato conquistato un campionato élite con la vittoria dell’U17, e sarà mantenuto un campionato regionale grazie all’U15. Non vogliamo che questi ragazzi meravigliosi subiscano le conseguenze della gestione scellerata del club. Il settore va avanti grazie agli allenatori che stanno lavorando gratis, ai dirigenti e alle persone che ci stanno aiutando a trovare una soluzione». 

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