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Le indagini

Nozze nell’ex convento di Giaccherino, cosa ha causato il crollo? Un “pezzo” di pavimento potrebbe dare la risposta

di Massimo Donati

	La voragine nel pavimento e i soccorsi nell'ex convento
La voragine nel pavimento e i soccorsi nell'ex convento

Incidente probatorio per capire le cause del cedimento. Al momento gli indagati per disastro colposo e lesioni sono solo gli imprenditori Roberto Tonti e Aldo Fabbrini, amministratori della società proprietaria dell’antico edificio

02 aprile 2024
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PISTOIA. Sarà con un incidente probatorio che la procura cercherà di determinare le cause – e quindi le responsabilità – del crollo all’ex convento di Giaccherino del 13 gennaio scorso, nel corso del quale, durante un ricevimento di nozze, sono rimaste ferite decine di persone che stavano ballando nella sala il cui pavimento ha ceduto improvvisamente sotto i loro piedi, facendole cadere nel sottostante antico refettorio.

Lo ha deciso il procuratore capo Tommaso Coletta, che incaricherà i propri consulenti di eseguire sul luogo del disastro tutti gli accertamenti ingegneristici necessari: dalle misurazioni per i valutare i valori di carico strutturale dell’edificio, alla ricerca di tracce di eventuali precedenti interventi di restauro o ristrutturazione, all’accertamento di eventuali lesioni preesistenti al crollo che possano esserne state all’origine. Non è escluso che i consulenti provvedano al taglio di una sezione del pavimento per analizzarne in laboratorio la stratigrafia, la natura dei componenti e l’eventuale degrado di questi.

Accertamenti, questi, per loro natura invasivi, come nel caso di un’autopsia: proprio per questo all’incidente probatorio – che, come previsto dall’articolo 392 del codice di procedura penale, ha la funzione di anticipare l’acquisizione e la formazione di una prova durante le indagini preliminari – hanno la facoltà di partecipare, con propri consulenti, anche le altre parti, sia gli indagati che le persone offese.

Attualmente, ad essere indagati per i reati di disastro colposo e lesioni personali, sono gli imprenditori Roberto Tonti, di Prato, e Aldo Fabbrini, di Agliana, amministratori della società proprietaria dell’antico edificio, la “Rinascimento srl”, difesi rispettivamente dagli avvocati Andrea Niccolai e Cecilia Turco. Nelle settimane scorse i legali dei due imprenditori, dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla procura, hanno effettuato un sopralluogo all’ex convento, tuttora sottoposto a sequestro. Un’ispezione finalizzata a più puntuali valutazioni tecniche da parte dei due consulenti da loro nominati, gli ingegneri Luca Vianni e Sandro Chiostrini, che, sotto la sorveglianza dei vigili del fuoco, hanno anche effettuato delle misurazioni nei locali coinvolti dal cedimento strutturale. In vista, appunto, anche dell’eventuale incidente probatorio, poi effettivamente richiesto dalla procura.

È probabile che decidano di nominare dei consulenti di parte anche le parti offese, che sono decine. Non solo gli sposi e gli invitati rimasti feriti (una quarantina le querele presentate per lesioni personali), ma anche le due ditte con cui lo sposo aveva stipulato il contratto per il catering e per l’intrattenimento musicale, le cui attrezzature sono rimaste danneggiate nel crollo: oltre al risarcimento per queste, chiedono (agli sposi stessi, rappresentati dagli avvocati fiorentini Federico Bagattini e Alberto Corsinovi) anche quello per il mancato guadagno per gli eventi in cui avrebbero dovuto lavorare nelle settimane seguenti.

Come detto, la società proprietaria dell’ex convento di Giaccherino è la “Rinascimento srl”, ma non ha mai gestito direttamente gli eventi che vi si svolgono, limitandosi a dare in locazione la struttura a tale scopo. La gestione viene lasciata a chi affitta provvisoriamente l’ex convento e poi si occupa di organizzare l’evento. Anche questo contratto era stato sottoscritto dallo sposo, Paolo Mugnaini, 26 anni, insegnante laureato in ingegneria originario di Lastra a Signa (la moglie Valeria Ybarra, anch’ella 26enne, manager laureata alla Luiss di Roma originaria di Houston, in Texas). Nel contratto per il 13 gennaio non vi era alcuna prescrizione che indicasse se in qualcuno dei locali dell’ex convento si potesse o meno ballare. Un particolare che, in teoria, potrebbe far cadere qualsiasi responsabilità da parte di chi poi ha materialmente organizzato l’evento e ha deciso di fare ballare gli ospiti nella saletta di 35 metri quadrati al di sopra dell’antico refettorio anziché nel grande salone di 500 metri quadrati solitamente destinato anche a tale attività. Un locale di dimensioni relativamente ridotte solitamente utilizzato per il taglio della torta, oppure per depositare il materiale del catering, o per allestire giochi e intrattenimenti per i bambini presenti.

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