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Kira ha una nuova famiglia: ecco chi si prenderà cura della cagnolina di Alessio Cini, operaio ucciso ad Agliana

di Simona Peselli

	I nuovi padroni di Kira e nel riquadro l'operaio ucciso
I nuovi padroni di Kira e nel riquadro l'operaio ucciso

La piccola segugia maremmana era rimasta sola dal giorno dell’omicidio

30 gennaio 2024
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AGLIANA. Da quella tragica mattina in cui il padrone è stato assassinato, era rimasta sola. Ma adesso, Kira, la cagnolina di Alessio Cini, l’operaio di 57 anni colpito con una spranga e dato alle fiamme l’8 gennaio scorso davanti a casa, ad Agliana, ha trovato una nuova famiglia. Una coppia che l’ha accolta a braccia aperte.

A raccontare il lieto fine che ha avuto almeno un aspetto di questa drammatica storia, è una collega della vittima, nonché amante degli animali, Claudia Guasti, che personalmente si è occupata di Kira dai primi momenti seguiti al ritrovamento del cadavere che ancora stava bruciando nella corte della villetta trifamiliare che si trova al numero 56 di via Ponte dei Baldi, tra la Ferruccia e Ponte dei Bini, lungo l’argine del torrente Brana.

«Kira è una dolcissima segugia maremmana di tre anni e mezzo. Ringrazio di cuore questa coppia, Mirella e Gianluca, persone straordinarie che hanno reso possibile il miracolo. Gli adottanti (non potevamo immaginare una famiglia migliore) sono stati subito affettuosi con lei».

«La loro precedente cagnolina – prosegue Claudia – era morta ad agosto. Si tratta di persone che hanno sempre avuto dei cani e avevano già deciso di aiutare un animale in difficoltà. Quando sono venuti per conoscere Kira è accaduto l’incredibile. Era sabato pomeriggio e ci trovavamo all’area per sgambatura a Prato, nella zona nord della città. Appena li ha visti, Kira è corsa verso Gianluca e le ha buttato le zampe al collo. È stato amore a prima vista. Dopo poche ore mi hanno confermato il loro desiderio di prendere Kira».

Dopo l’omicidio del padrone, Kira era rimasta completamente sola, visto la figlia 14enne dell’operaio ucciso ha dovuto lasciare casa per essere prima affidata agli zii e, poi, dopo il fermo dello zio Daniele Maiorino, accusato di aver ucciso il cognato, presa in carico dai servizi sociali.

«Non sapevo dove sistemarla – continua Claudia – Una dog sitter del mio quartiere l’ha tenuta per due giorni, poi è stata insieme alla volontaria Mila e infine è entrata in campo Daniela. C’è stata una vera e propria rete di solidarietà per Kira. Finalmente, quando è stata adottata si è sentita nuovamente come a casa. Ha dormito per tutta la notte, ha mangiato, giocato e si è fatta visitare dal veterinario. È stata tranquilla e serena. Sono felice perché la coppia ha tre nipoti e la piccola si è già molto affezionata ai bambini».

Ma non tutti gli animali di Alessio Cini sono stati fortunati.

«Sono rammaricata – conferma Claudia Guasti – dal momento che in quella casa c’erano anche alcuni gatti che Alessio aveva preso al gattile di Pistoia. Che purtroppo sono stati lasciati andare fuori casa. Sono in pensiero, preoccupata perché non so proprio che fine possono aver fatto. Non è stato chiamato il gattile. Quindi i mici sono all’aperto, da soli e al freddo».

Intanto, in procura proseguono le indagini. Venerdì il tribunale del riesame si pronuncerà sul ricorso presentato dall’avvocato del cognato della vittima contro la custodia cautelare in carcere.

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