Pistoia, accusato di aver abusato per anni della figlioletta dei suoi amici
Diventata maggiorenne, la vittima ha confidato il suo tragico segreto
PISTOIA. Avevano accolto in casa quel giovane, figlio di amici, quando non era ancora ventenne. E mai avevano sospettato alcunché, fino a quando, durante una lite, la loro figlia, anni dopo, aveva confessato in lacrime che i propri problemi psicologici, per i quali era in cura da tempo, derivavano dal fatto che da piccola aveva subito delle molestie sessuali. E solo qualche giorno dopo aveva trovato il coraggio di superare la vergogna e ammettere che ad abusare di lei, da quando aveva 8 anni e fino ai 13, era stato proprio quel giovane che ormai il padre e la madre consideravano un membro della famiglia.
Dopo la querela presentata nel marzo dello scorso anno ai carabinieri di Pistoia, è con l’accusa di violenza sessuale pluriaggravata che la procura della Repubblica di Pistoia ha chiesto il rinvio a giudizio di quel giovane oggi diventato un uomo di 37 anni. Ieri mattina, davanti al gup del tribunale, ha preso il via l’udienza preliminare, subito rinviata per consentire al pm titolare dell’inchiesta di effettuare una modifica al capo di imputazione.
La ragazzabusi aveva raccontato ai carabinieri di essersi decisa a sporgere querela su consiglio del Centro antiviolenza, da cui ha iniziato ad essere seguita fin da quando aveva confidato ai genitori ciò che era avvenuto quando era una bambina. Ripetuti episodi non ben collocabili da lei nel tempo, ma sicuramente avvenuti da quando aveva soltanto otto anni a quando ne aveva compiuti tredici: era stato allora, ormai cresciuta, che aveva trovato la forza di far capire quel giovane che se non avesse smesso di toccarla avrebbe raccontato tutto ai genitori. E la minaccia aveva raggiunto lo scopo, visto che il giovane non solo non si era più presentato in camera sua (dove lei veniva di solito costretta a subire le sue attenzioni) ma aveva anche iniziato a farle regali e ad aiutarla in tutte le sue esigenze quotidiane, probabilmente a quel punto terrorizzato dal fatto che potesse parlare.
Comunque, nel crescere la ragazza aveva iniziato a manifestare problemi psicologici sempre più evidenti, che l’avevano portata a doversi sottoporre, da allora, a delle sedute psichiatriche. Poi, come accennato, durante una discussione con i genitori proprio sulle cure a cui era sottoposta, era venuta fuori la verità. Il giovane era stato subito allontanato da casa e lei, assieme ai genitori, aveva deciso di denunciare tutto ai carabinieri.
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