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Pistoia, produzione in calo di vino: colpa della peronospora

Pistoia, produzione in calo di vino: colpa della peronospora

Su seicento ettari di superficie tra il Montalbano e le colline pistoiesi la stima di Coldiretti è di una perdita pari a circa il venti per cento

30 agosto 2023
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PISTOIA. Dopo l’olio il vino. Qualche nube si addensa all’orizzonte anche per i viticoltori della provincia. A causa del maltempo la produzione di olio quest’anno sarà quasi azzerata e molti agricoltori non inizieranno neppure la raccolta. Per il vino il quadro non è così torvo ma se “Atene piange, Sparta non ride”. La vendemmia per i bianchi pistoiesi è già iniziata. Per i vitigni rossi, a cominciare dal Sangiovese, è ancora presto. È certo però che l’andamento in generale prevede un calo medio di raccolta d’uva del 20%, ma la situazione è a macchia di leopardo sui circa 600 ettari di superficie vitata in provincia: sui vari versanti delle colline del Montalbano e della Valdinievole e sulle colline attorno a Pistoia.

Le condizioni climatiche hanno favorito il proliferare della peronospora, una malattia fungina che colpisce le foglie, i tralci, i fiori e i grappoli della vite. Purtroppo le intense piogge di maggio e giugno hanno impedito a molti viticoltori di effettuare nei tempi giusti i trattamenti necessari per limitare gli attacchi di peronospora. «Noi siamo stati fortunati - racconta Lorenzo Lunardi della società agricola Tacinaia, principale produttore di vinsanto del Chianti Doc, che ha i vigneti sul Montalbano, tra Quarrata e Carmignano -. La quantità raccolta è in linea con l’anno passato. La pioggia nei nostri vigneti non ci ha impedito di accedere tra i filari per i trattamenti tempestivi e in questi giorni stiamo raccogliendo ottimi grappoli di trebbiamo, che hanno tutte le caratteristiche di diventare tra qualche anno eccellente vinsanto del Chianti Doc».

Lunardi è anche consigliere di “Vigneto Toscana”, aggregato associativo promosso da Coldiretti Toscana che si occupa di costruire progetti di promozione e di sviluppo delle produzioni vitivinicole territoriali, legate alle singole specificità dei territori.

«Una associazione di viticoltori che ha riscontrato sin dalla sua nascita un grande consenso tra i produttori, che devono fare anche quest’anno i conti con la crescita dei costi –spiega Michele Bellandi, responsabile tecnico di Coldiretti Pistoia-. Da quello del vetro cavo per le bottiglie che fa registrare un aumento che ha raggiunto il +54% negli ultimi due anni, a quello dei carburanti per il funzionamento di trattori e mezzi agricoli. Oltre a fare i conti con l’eccesso di animali selvatici che banchettano tra i filari».

«Ora è il periodo più delicato per i vignaioli –spiega Bellandi - con una grandinata che potrebbe rovinare in pochi minuti il lavoro di mesi e mesi. Ma se le condizioni climatiche tenessero come ci auguriamo, l’abbassamento delle temperature notturne di queste settimane ci regalerà vini aromatici, fini e molto eleganti. Le uve sono belle ed in salute, non hanno subito, come accaduto lo scorso anno, alcun stress idrico: l’annata è molto promettente dal punto di vista qualitativo nonostante sia stata una annata molto complessa dal punto di vista fitosanitario».
 

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