Il Tirreno

Pistoia

La luce abbagliante della Shoah

La luce abbagliante della Shoah

Al Museo Marini gli scatti della fotografa Alessandra Repossi sui lager nazisti

23 gennaio 2017
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PISTOIA. Luce, quasi abbagliante, rigore e sintesi sul senso di morte, di sofferenza, di dolore che emerge dai luoghi della Shoah. È così la tragedia dell'Olocausto raccontata in digitale attraverso l'obiettivo di Alessandra Repossi. Con un binario speciale, all'ingresso del Palazzo del Tau che invita il pubblico a mettersi in viaggio sulle tracce di quell'indissolubile legame tra storia e memoria, ha aperto i battenti nello spazio dedicato all'arte contemporanea del Museo Marino Marini "Un solo grande silenzio. La Shoah, emblema di ogni affronto alla vita".

È la mostra fotografica con la quale la Fondazione Museo Marino Marini, in collaborazione con il Comune e grazie al sostegno della Fondazione Banca di Vignole e Montagna Pistoiese, apre il cartellone di eventi espositivi allestiti nel museo nell'anno di Pistoia capitale della Cultura.

Giornalista, traduttrice letteraria, autrice di libri di viaggio, la fotografa milanese ha scelto 18 foto a colori, scattate nell'estate 2014, per proporre un punto di vista diverso ai visitatori che fa leva sul contrasto tra la vita, la bellezza paesaggistica che caratterizza i luoghi dove si trovano i campi di concentramento e la crudeltà incommensurabile del genocidio che si consumò in quelle fortezze del sacrificio.

I lager nazisti messi a fuoco da Alessandra Repossi sono la Risiera di San Sabba a Trieste, unico campo di sterminio in Italia, e Mathausen, in Austria. «La mostra parla solo con il silenzio delle immagini - spiega l'autrice - non ci sono didascalie che descrivono gli oggetti e il contesto. Gli elementi, vestiti di essenzialità, luce e pudore, mirano non a scioccare ma a proporre una nuova chiave di riflessione. Di fronte all'orrore l'occhio tende a schizzare via, le mie immagini, seppure crude, vogliono al contrario stimolare la formazione di un pensiero, di un'idea, di una sensibilità che nasce dall'osservazione e dalla concentrazione»".

La mostra è stata inaugurata alla presenza dell'assessore alle Politiche culturali Elena Becheri, dell'artista Luigi Russo Papotto, della critica d'arte Carmela Infarinato, dello storico Claudio Rosati. La mostra resterà aperta fino al 12 marzo.

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