Pisa, davanti i conti non tornano e i gol mancano: il rimpianto e il "buco" sul mercato
Finora a secco in cinque occasioni su sette: tre sole le reti fatte e nessuna all’Arena. Polveri bagnate per gli attaccanti ma c’è pure bisogno di supportarli di più e meglio
PISA. Un punto che fa classifica ma scalda poco il cuore. Lo 0-0 con l’Hellas Verona ha confermato i limiti del Pisa soprattutto nella costruzione e nella creazione di palle gol. In quattro gare interne il Pisa non ha ancora senato. Le tre reti complessive sono arrivate in trasferta e quella coi veneti è la quinta gara, su sette, col Pisa a secco. Dato significativo della sfida di sabato è che su sette tiri effettuati verso la porta dai nerazzurri neppure uno ha centrato lo specchio. Montipò ha praticamente fatto da spettatore.
Passi indietro in attacco
Il problema del gol dura fin dall’inizio, visto che il Pisa è rimasto a secco anche nelle due gare di Coppa Italia, ma con Napoli e Fiorentina la squadra aveva creato tanto. Segnando due reti al Maradona e mettendo in grande difficoltà la Fiorentina colpendo anche due pali. Legare di Bologna e con l’Hellas Verona hanno fatto registrare un passo indietro. Il punto fermo resta Nzola, che per esperienza è il giocatore che conosce meglio la Serie A (è andato due volte in doppia cifra con lo Spezia) e che più di tutti riesce a portare peso in area. Anche se lui stesso può fare decisamente di più. A Bologna è stato affiancato da Tramoni, che ha sciupato una chance sullo 0-0, e sabato scorso da Moreo che ha fatto un gran lavoro ma alla fine ha avuto una sola chance di testa su cross di Leris. Tramoni e Moreo sono stati super in B ma va detto che per il momento il primo sta facendo fatica e il secondo non è mai stato un uomo da tanti gol pur essendo prezioso per tutto il reparto. La colpa non può essere solo degli attaccanti. I rifornimenti sono minimi e forse Gilardino aveva pensato a un Tramoni più arretrato proprio per dare qualità a un centrocampo che fin qui sta aiutando con poca continuità gli attaccanti. Se non verticalizza Aebischer, che rientrava contro l’Hellas, diventa dura che i palloni arrivano per vie centrali. Vural, che si è allenato solo due volte in settimana, potrebbe dare maggiore qualità. E può fare anche il trequartista. Va detto che anche di cross dalle fasce non se ne vedono molti.
Le soluzioni
Al tecnico nerazzurro però è mancato un pizzico di coraggio nel finale. Tramoni è entrato solo a 11 minuti dalla fine mentre Meister e Lorran sono rimasti in panchina. Se è vero che Meister nelle tre gare da titolare ha sprecato due chance importanti con la Roma e una, clamorosa con l’Udinese, è altrettanto vero che un po’ di fisicità in più 0poteva servire. L’ingresso con la Fiorentina, al netto del gol annullato, era stato convincente. Lorran invece si è visto solo a Napoli in campionato e a Torino, per un tempo, in Coppa Italia. Ed è andato in gol dopo dieci minuti coi campioni d’Italia. È vero che si è allenato con una certa continuità solo nell’ultima settimana ma il 19enne brasiliano potrebbe essere quella carta a sorpresa che a volte riesce a dare una scossa.
Il rimpianto e la partenza
Uno dei sogni estivi del Pisa era Giovanni Simeone. Il Pisa ci ha provato ma alla fine il Cholito ha scelto il Torino. Sono cose che nel mercato ci possono stare. Vederlo segnare tre gol fondamentali in sette partite però fa venire un po’ di rammarico ai tanti tifosi che avevano sognato di vedere Simeone indossare la maglia nerazzurra come il padre Diego Pablo a inizio anni ’90. Negli ultimi giorni di mercato, poi, Alexander Lind ha chiesto di essere ceduto in Danimarca per motivi personali. La società ha fatto bene ad accontentare il danese ma poteva rimpiazzarlo. È vero che c’era poco tempo e che magari basta una scintilla per far ricredere tutti, però all’atto pratico un uomo in più in avanti dare qualche certezza e qualche possibilità in più.