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Pisa, Simone Canestrelli: le big su di lui, gli obiettivi e il sogno

di Andrea Chiavacci

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	Canestrelli festeggiato da Arena dopo un gol

Canestrelli festeggiato da Arena dopo un gol

Il difensore nerazzurro carica i compagni per il derby di sabato con la Carrarese: «Non vediamo l’ora di tornare in campo. Le voci di mercato non mi distraggono»

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PISA. I sogni di Serie A e la maturità di un ragazzo che negli ultimi tre anni è cresciuto talmente tanto da suscitare l’interesse di club di serie A come Milan, Inter e Bologna. Simone Canestrelli, classe 2000, è per maturità e serietà un esempio per tanti giovani studenti come quelli presenti in sala stampa che poco prima avevano illustrato un progetto sulla gentilezza. Gentile nel rispondere anche alle loro domande, tranne a uno scherzoso “Vuoi sposarmi? ” di una studentessa, e a mostrarsi in una veste più rilassata e sorridente rispetto a come siamo abituati a vederlo in campo quando non deve far passare gli attaccanti avversari.

Simone, come si riparte dopo due due settimane di sosta?

«Arriviamo con il giusto entusiasmo alla partita con la Carrarese. Durante la sosta abbiamo preparato la partita nel migliore dei modi. Sappiamo che sarà una partita difficile per una serie di motivi, siamo pronti e non vediamo l’ora che sia sabato».

Le voci di mercato la distraggono?

«Sono voci che mi fanno piacere perché riconoscono il lavoro che sto facendo con la squadra, non mi distraggono dal mio e dal nostro obiettivo. Ho imparato con il tempo che quando le cose vanno bene è normale che ci siano delle voci di mercato. Io sono concentrato su quello che devo fare con la squadra. Il difficile per noi arriva adesso perché dobbiamo confermarci dopo questo bell’inizio».

Non andare in serie A sarebbe considerato come un fallimento?

«Non abbiamo l’obbligo di vincere il campionato. Quello ce l’hanno squadre costruite per vincere come Cremonese, Sampdoria, Sassuolo e Palermo. Noi siamo lì davanti perché ce lo siamo meritato, non abbiamo nessuna pressione. Giochiamo liberi di testa e speriamo di continuare così».

Qual è il segreto della crescita in difesa?

«Il segreto della difesa è un po’quello di tutta la squadra, tutti fanno la loro parte. La nostra forza è che tutti sanno cosa devono fare. I numeri positivi delle ultime settimane in difesa fanno piacere. Inizialmente abbiamo subito un po’ di gol soprattutto a causa di alcune disattenzioni sulle palle inattive. Su azione subiamo poco, difendiamo bene come squadra a cominciare dagli attaccanti».

Quanto è importante per voi difensori capitan Caracciolo?

«Antonio è la nostra guida sia in campo che fuori. È un giocatore esperto, forte e indispensabile per noi».

Si sente di dare un consiglio a Giovanni Bonfanti visto che sta trovando meno spazio negli ultimi tempi?

«Rimanere concentrato e allenarsi sempre forte come sta facendo. Il suo momento arriverà di nuovo anche se ha giocato poco nelle ultime partite. Inzaghi ha dimostrato di tenere tutti in considerazione».

Lei è l’unico che Inzaghi non ha sostituito dopo un cartellino giallo, cosa ha pensato in quel momento?

«Il mister mi ha dato grande fiducia fin dall’inizio. Non avermi sostituito nonostante il giallo è stato un grande attestato di stima da parte sua nel 3-0 con la Sampdoria».

Si sente un leader di questa squadra?

«Sì, ormai sono qui da tre anni. Anche se sono abbastanza giovane sono tra i più anziani dello spogliatoio. Mi piace essere un modello di comportamento e di atteggiamento per i miei compagni».

Un giudizio su questa serie B?

«È un campionato difficile, ricco di sorprese come sempre. Mi aspettavo qualcosa in più dalle favorite, invece ero sicuro che le neopromosse avrebbero fatto bene come il Cesena, la Juve Stabia e il Mantova ma anche la Carrarese».

Cosa è cambiato nel gruppo storico da un anno a un altro?

«Il mister è stato bravo fin dall’inizio a farci credere in noi stessi, a dirci che i risultati delle ultime due stagioni non rispecchiavano le nostre capacità. Ha portato consapevolezza nei nostri mezzi e creato entusiasmo».

Vi sentite responsabili di far maturare un sogno che la città aspetta da oltre 33 anni?

«Percepiamo l’entusiasmo che finalmente è tornato in città. L’assenza del pubblico ha pesato tanto nella passata stagione. I risultati ottenuti fin qui all’Arena sono sotto gli occhi di tutti ed è anche merito dei tifosi. Siamo fieri di questo».

Dove si vede tra cinque anni?

«Penso di avere ampi margini di miglioramento. Il sogno è giocare stabilmente in A».

Come si prepara mentalmente alle partite?

«Ognuno ha i suoi metodi per stemperare la tensione. Io arrivo abbastanza tranquillo».

Come gestisce la sua vita privata e quella pubblica?

«Cerco sempre di separare la vita calcistica da quella privata. Sono un ragazzo riservato e piuttosto tranquillo».

Quanto l’ha aiutata il gioco della passata stagione con il giro palla?

«Intanto posso solo ringraziare Aquilani per quello che ha fatto, mi ha aperto un mondo. Purtroppo i risultati non ci hanno aiutato. A livello personale è stata comunque un’esperienza importante». 

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