Pisa

Il commento

Pisa, la costruzione non è stata ancora completata e il viaggio prosegue lungo i sentieri di Kafka

di David Biuzzi
Pisa, la costruzione non è stata ancora completata e il viaggio prosegue lungo i sentieri di Kafka

Il cammino ormai è stato tracciato e la gara col Bari ha raccontato che è ripreso

19 settembre 2023
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Roma non è stata costruita in un giorno. Lo insegna un vecchio proverbio ed è talmente vero che la stessa frase non risale ai gloriosi tempi in cui la città (non a caso caput mundi, capitale del mondo) si fece impero ma addirittura a centinaia e centinaia di anni dopo.

Al XII secolo, per la precisione, quando sembra sia stata pronunciata per la prima volta nelle Fiandre (Belgio) alla corte di Filippo D’Alsazia. Ci ha messo un po’ di tempo, insomma, prima di passare alla storia (la regina Elisabetta I nel 1563 che lo inserì nel suo discorso ufficiale) ma anche oggi è talmente reale, vera, che vale per molte cose e anche per il Pisa. Il nuovo Pisa, quello di Alberto Aquilani.

Che, appunto, oggi non è e né potrebbe essere una squadra fatta e finita. Le ragioni ormai sono note: il cambio di filosofia (nel senso di modo di vedere e intendere il calcio) prodotto dal cambio di guida tecnica, poi la conseguente rivoluzione di un mercato ricco (in questo caso inteso dal punto di vista numerico), infine la caterva di problemi fisici capitata (valga per tutti il purtroppo assai grave infortunio di Matteo Tramoni) hanno per forza di cose dilatato i tempi. Date le premesse, insomma, è comprensibile e anche accettabile che ci siano ancora mattoni da posare, passi avanti da compiere, cose da migliorare.

Lo ha detto anche la sfida contro il Bari, perché i nerazzurri sono stati superlativi per quasi tutto il primo tempo (di sicuro più della metà) per poi perdere lucentezza (e metri di campo) con il passare dei minuti. Sarebbe servita più benzina nel motore, insomma, per arrivare fino in fondo e brindare al secondo successo stagionale. Anche i cambi, però, non hanno ridato slancio visto che, oggi, non tutti i componenti della rosa hanno alle spalle la stessa preparazione e dunque lo stesso livello di condizione. C’è una ricetta semplice, però, per andare a dama almeno sotto questo profilo: il lavoro. Anzi meglio, la continuità nel lavoro.

Considerati anche i progressi compiuti durante la sosta, insomma, dall’ultima esibizioni escono rafforzate le sensazioni positivi. Il Pisa è sulla strada giusta, per dirsela senza giri di parole. Non può e non deve accontentarsi di quanto fatto e mostrato finora, ma proseguire il cammino su un sentiero che, tolto il passo indietro registrato a Modena, era e resta intrigante, affascinante. Certo sarebbe stato più facile andare avanti con qualche punto in più, ma non è certo a metà settembre che si possono (e devono) fare i conti in una campionato infinito. Non è un caso, poi, se al momento a convincete di più sono squadre come Parma e Venezia che il loro percorso lo hanno iniziato (i ducali prima, i lagunari dopo l’arrivo di Vanoli alla guida) già nella passata stagione.

Come insegna Franz Kafka, d’altra parte, i sentieri si costruiscono viaggiando. E quello del Pisa, di viaggio, è iniziato in modo incoraggiante ma è iniziato da poco.

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