La misura
La rosa extra-large rallenta il Pisa, sfoltirla è diventato un imperativo
PISA. C’è uno sgradito compagno di viaggio al fianco del Pisa di Alberto Aquilani in questo avvio di cammino verso la stagione (campionato e coppa) 2023/2024. Si chiama sovraffollamento. Non è una novità assoluta, nel senso che già dalla fina dell’ultima corsa era chiaro che la rosa extra-large sarebbe stato un problema serio da affrontare. C’è da dire che, al di là dell’inghippo Kolarov, i direttori Giovanni Corrado e Stefano Stefanelli non si sono risparmiati e hanno già “piazzato” molti esuberi mentre altri vicini ad approdare in altri lidi. Il Pisa, però, continua ad avere troppi giocatori e il guaio pesa sul campo, dove Alberto Aquilani a dovuto allenarne circa 30 (di movimento) in ritiro, ma anche sul mercato. Dove ora, a ritiro finito e archiviato, l’imperativo è quello annunciato: sfoltire. Difficile arrivare ai rinforzi prima di averli fatto posto, insomma. Come nel caso del centrocampista Valoti, da giorni vicino ma non preso probabilmente in attesa che Zuelli gli faccia posto (dovrebbe andare alla Carrarese). Un altro con i bagagli quasi pronti è Barba, molto corteggiato dal Como. Una partenza pesante, ma con poche conseguenze visto che la batteria dei difensori centrali conta ancora Caracciolo, Canestrell, Leverbe, Hermannsson e Rus. Non tutti sembrano avere le caratteristiche per sposare bene il progetto di Aquilani e, non a caso, anche l’islandese (ottimo marcatore, meno educato nella costruzione) potrebbe finire altrove (si era parlato di un interesse del Modena, anche se la pista ora sono sembra caldissima). Abbondanza anche sugli esterni con Barbiari, Calabresi, Beruatto, Jureskin e l’ora acciaccato Calabresi. Ma il discorso è più generale. Anche in mezzo, infatti, ci sarebbe bisogno di aggiungere elementi con caratteristiche... alla Valoti, tanto che il Pisa continua a seguire Giovanni Crociata dell’Empoli (ultima stagione tra SudTirol e Cittadella). Affare non impossibile, ma c’è comunque la necessità di fargli posto dato che oltre agli specialisti in ritiro (oltre a Zuelli c’erano Marin, Nagy, Touré e Mastinu) c’è De Vitis ai box ma destinato al rientro. L’attacco? Stessa musica. Solo per il ruolo di prima punta sono Torregrossa, Moreo, Masucci e Gliozzi. Quest’ultimo piace alla Feralpisalò, ma un problema a un ginocchio non agevola un’eventuale trattativa. Così diventa complicato anche giocarsi il jolly per Stiven Shpendi del Cesena, visto che paradossalmente il 2003 dei romagnoli troverebbe meno concorrenza numerica a Empoli, al piano superiore, che all’Arena. Sugli esterni alti, invece, al momento Aquilani ha alternato Arena (buone le sue prime apparizioni) e Lisandru Tramoni a destra (il fratello Tramoni giostra da rifinitore centrale nel 4-2-3-1) a destra, Seck e Sibilli a sinistra. Non a caso sempre giocatori a piedi invertito. Non tutti, però, sono esterni puri (anche l’altro Tramoni, Matteo, per ora ha giostra da rifinitore centrale nel 4-2-3-1 ma è adattabile, soprattutto a sinistra). Aquilani, pur senza chiedere apertamente niente, ha fatto capire che qualcuno, uno specialista, da quelle parti servirebbe. Il discorso, però, è sempre lo stesso: difficile prendere senza prima aver ceduto. Sibilli, nel caso specifico, ha diversi estimatori: dal Palermo al Venezia, ma non sembra vicino a cambiare casacca. Il ritiro, però, è servito non solo a gettare le basi del Pisa che verrà, ma anche per valutare bene chi già c’è. Soprattutto da parte del tecnico che in precedenza aveva incrociato solo Seck. In questo senso, infatti, sembra sia già iniziato il confronto tra Aquilani e i dirigenti. Niente pagelle o “promossi & bocciati”, ovviamente. Solo un’analisi basata sui responsi del campo su chi è funzionale al progetto e chi no. Il punto di partenza per disegnare prima le strategie e poi la squadra. © RIPRODUZIONE RISERVATA