Il Tirreno

Pisa

La solitudine del 9 Lucca e il Pisa davanti a un bivio

David Biuzzi
Lorenzo Lucca alla fine della finale playoff persa col Monza
Lorenzo Lucca alla fine della finale playoff persa col Monza

Cercare il rilancio con Maran o cederlo? È il dilemma che pesa e peserà sul futuro

29 giugno 2022
4 MINUTI DI LETTURA





PISA.  Anni fa, nel 2008 per la precisione, usciva un (bellissimo) romanzo di Paolo Giordano: “La solitudine dei numeri primi”. Il 9, in effetti, non lo è (in quanto non divisibile solo per 1 e se stesso), ma la solitudine sembra fotografare bene la situazione attuale di chi il 9 del Pisa lo porta sulle spalle. Ovvero Lorenzo Lucca. L’attaccante che è stato l’artefice, a suon di gol, del folgorante avvio di stagione della truppa di Luca D’Angelo ma che poi una volta arrivato a bussare alle porte della Nazionale del ct Roberto Mancini, ha iniziato un’involuzione da cui non sembra esserci ancora uscito.

L’astinenza

Anche se il calcio non è una scienza esatta, infatti, i numeri a volte raccontano. E quelli del gigante di Moncalieri parlano chiaro: 239 giorni senza gol. Quelli trascorsi dall’ultimo squillo, il rigore conquistato e realizzato contro la Reggina il 2 ottobre scorso all’Arena, alla maledetta finale di ritorno dei playff contro il Monza, consumata sempre all’Arena un mese fa (29 maggio). In mezzo un penalty fallito (col Perugia), reti sfiorate ma anche tante partite in cui le ombre hanno sovrastato le luci. A partire da quella con il Pordenone del 24 ottobre, quando sugli spalti dello stadio che porta i nomi di Garibaldi e Anconetani c’è proprio il commissario tecnico dell’Italia campione d’Europa, arrivato proprio per vedere all’opera il giovane centravanti che voleva per provare l’assalto, poi fallito, ai Mondiali. Era sulla bocca di tutti, in quei giorni, Lucca. Con tanto di paragone (che ci stava pure, per prestanza fisica e feeling col gol) con Erling Haland, estimatori che spuntavano come funghi, voci di mercato a sfare.

La mancata cessione

Tanto che a gennaio, cioè a crisi già iniziata, il Sassuolo era pronto a metterci una “paccata” di soldi pur di assicurarselo. Ben 8 milioni più bonus (che potevano arrivare fino a 4) per una cessione che l’ultima notte di trattativa sembrava fatta. Poi lo stop alla trattativa (si dice imposto da Alexander Knaster in persona, anche se una conferma non c’è e probabilmente mai ci sarà). Lucca, così, è rimasto. Ma la concorrenza di Ernesto Torregrossa e George Puscas, nel frattempo arrivati da Samp e Reading per alimentare i sogni di gloria, invece di rivitalizzarlo lo ha definitivamente spento. Nella seconda parte della stagione, infatti, il giocatore arrivato dal Palermo per circa 2 milioni, ha convinto poche volte (ad esempio a Frosinone, nell’ultima di campionato, e nella ripresa della finale d’andata a Monza) e la ricerca del gol perduto (per restare in campo letterario a dirla alla Marcel Proust) è stata vana.

Il bivio

Tanto che ora, a bocce firma, Lorenzo Lucca e il Pisa sono davanti a un bivio: riprovarci o passare la mano? Nel primo caso l’uomo della svolta potrebbe rispondere al nome di Rolando Maran. La sensazione (forte), infatti, è che con Luca D’Angelo il feeling si fosse rotto (forse addirittura dalla prima esclusione a Crotone, sempre in quell’ottobre 2021 evidentemente punto di svolta) o almeno non fosse fortissimo. Ma con la nuova guida tecnica si riparte, tutti, da zero. E, in passato, Maran ha avuto e valorizzato spesso prime punte prestanti. Tra l’altro, ad oggi, la batteria di attaccanti oltre a Lucca conta Masucci, Cohen e Sibilli. Sul centravanti, comunque, gli interessamenti non mancano. L lista va dal solito Sassuolo al Bologna passando per Salernitana, Cremonese e Torino. Le cifre che ballavano a gennaio, ovviamente, non ci sono più. Ma per i direttori Giovanni Corrado e Claudio Chiellini le formule per una eventuale cessione (dal prestito alla percentuale sulla futura rivendita) non mancano. Non a caso sono già stati accostati al Pisa diversi nomi di prime punte. Come De Luca della Samp (ottimo a Perugia) e ora persino Pavoletti (ma per l’ex allievo di Maran a Cagliari arrivano già decise smentite). Senza contare che gli eventuali ritorni di Torregrossa e Puscas non sono tramontati (pur restando non semplicissimi). Quella di Lucca, insomma, sarà un’estate calda e dal suo immediato futuro passa anche molto del destino del Pisa che verrà.

 

Primo piano
La stretta del governo

Bonus edilizi, l’ira delle imprese: «Le novità sono la mazzata finale». Cosa cambia e gli effetti in Toscana

di Martina Trivigno
Sportello legale