Economia
Testa libera e cuore acceso. E goditelA Pisa, te lo meriti
L’avvio di Bergamo è stato incoraggiante, vero, ma era solo il primo passo. Molti dei prossimi, a partire da stasera, saranno ancora più duri.
Finalmente. Già. Dopo più di 34 anni, dopo la bellezza di 12.515 giorni, finalmente a Pisa torna la Serie A. Succederà stasera, nel match con la Roma, che logicamente non può essere come gli altri. Sia chiaro, la città non ha bisogno del pallone per essere una delle più conosciute, visitate e ammirate del mondo, ma per un popolo fedele e appassionato come quello nerazzurro quello di oggi è il giorno dei giorni.
Da vivere, come suggeriva Luciano Ligabue. Ed è vero, in questo caso. Va vissuta, la partita, va vissuta questa stagione che mancava da tanto, troppo tempo. L'attesa attenua le passioni mediocri e aumenta quelle più grandi, diceva lo scrittore e filosofo francese François de La Rochefoucauld, e in questi anni con più ombre che luci, in effetti, quella dei tifosi non è mai venuta meno. Ora, però, si apre un altro capitolo. C’è da iniziare a misurarsi con quelli bravi, con quelli forti. L’avvio di Bergamo è stato incoraggiante, vero, ma era solo il primo passo. Molti dei prossimi, a partire da stasera, saranno ancora più duri.
Ma Pisa e il Pisa possono dire la loro. Con l’unità di intenti, la capacità di sudare e soffrire insieme e attraversare le varie fasi che si presenteranno (e quella complicata, statene certi, nel massimo campionato prima o poi arriva) senza perdere l’entusiasmo che sta accompagnando questa splendida avventura e senza perdere mai l’equilibrio nei giudizi.
Non è una strada da percorrere, questa, ma l’unica. Per cui testa libera e cuore acceso. E goditela Pisa, te lo meriti.