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Pisa, Confcommercio risponde ai residenti: «Non vogliamo una città fantasma»

Pisa, Confcommercio risponde ai residenti: «Non vogliamo una città fantasma»

Il direttore Pieragnoli: «Le loro critiche non tengono conto di quanto facciamo»

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PISA. «Siamo convinti che questi siano obiettivi primari e condivisi, non solo dagli imprenditori che investono e operano sul territorio, ma da tutti i cittadini e dai turisti che visitano Pisa. Il decoro è un elemento fondamentale per la qualità della vita e l'attrattività del nostro patrimonio, per questo apprendiamo con dispiacere le accuse mosse nei nostri confronti»: il direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli risponde al comitato dei residenti di Santa Maria, che si erano detti favorevoli a un giro di vite sul suolo pubblico.

«La nostra associazione, attraverso i suoi associati che operano quotidianamente sul territorio – continua Pieragnoli –, ha una conoscenza approfondita delle dinamiche e delle sfide che il centro storico presenta, grazie alle continue segnalazioni e al dialogo con i nostri numerosi imprenditori che vivono e lavorano in queste aree, spesso affrontando in prima persona le stesse difficoltà evidenziate dai residenti e lottando per un maggiore decoro».

Secondo il direttore, il Comitato ha «sbagliato associazione di categoria a cui rivolgere certe accuse, e la loro lettura della realtà non tiene conto del nostro operato. Le criticità elencate – dalla malamovida allo spaccio di droga, dai furti ai danneggiamenti, fino al generale degrado urbano – sono problemi che affliggono la comunità intera e che, lungi dall'essere ignorati da Confcommercio, rappresentano ostacoli evidenti anche per le nostre attività. Un quartiere insicuro e degradato non attrae clienti, non favorisce gli investimenti e non consente di lavorare con serenità e soddisfazione. La nostra battaglia per la sicurezza e il decoro urbano è quindi una battaglia per l'intera città, a beneficio di residenti e commercianti».

Sulla mancanza di mezzi pubblici, parcheggi e sulla gestione dei rifornimenti Confcommercio «promuove una mobilità urbana efficiente che tenga conto delle esigenze di tutti, residenti inclusi. Siamo favorevoli a soluzioni che permettano ai residenti di accedere facilmente ai propri quartieri e ai mezzi pubblici di essere capillari, così come sosteniamo la necessità di regolamentare gli orari e le modalità di carico e scarico merci, per conciliare le esigenze vitali delle attività commerciali con la quiete e il decoro delle aree urbane. E la visibilità delle nostre eccellenze monumentali, come piazza del Duomo, è un patrimonio di tutti, per questo sosteniamo interventi che ne esaltino la bellezza, in un quadro complessivo di decoro che riguarda anche le attività economiche circostanti, armoniosamente integrate nel contesto circostante»,

«L'idea che Confcommercio desideri una “città fantasma” o un “centro turistico permanente” a scapito dei residenti è un'affermazione infondata che rifiutiamo con decisione – continua Pieragoli –. Il commercio di vicinato, le strutture ricettive, le attività artigianali e i servizi sono linfa vitale per un quartiere vivo. Senza residenti, senza giovani coppie e famiglie, un centro storico si svuota e perde la sua anima, e in un deserto sociale non può esistere un commercio fiorente. I nostri esempi di altre città d'arte sono sempre volti a mostrare come sia possibile un equilibrio virtuoso tra residenti, attività economiche e turismo, attraverso accordi e regolamenti che tengano conto delle esigenze di tutta la cittadinanza. La sopravvivenza e la prosperità del tessuto commerciale sono indissolubilmente legate alla vivibilità e all'attrattività complessiva del quartiere, che include necessariamente la presenza e la soddisfazione dei residenti».

Il punto focale è quello del rispetto delle regole: «Contrastiamo con fermezza ogni forma di abusivismo e irregolarità, e siamo convinti che la legalità e la trasparenza siano alla base di un sano sviluppo economico e sociale e di un ambiente urbano più bello e vivibile. È per questo che ci battiamo per norme che siano chiare, rigorose e di buonsenso, che mettano gli imprenditori nelle condizioni di poter lavorare e investire, contribuendo così alla vitalità economica e all'offerta di servizi della città. Siamo da sempre aperti al dialogo e al confronto costruttivo con tutte le parti interessate, inclusi i Comitati cittadini, che abbiamo accettato di incontrare ogni volta che ci è stato richiesto – conclude –. Crediamo che solo attraverso una collaborazione tra amministrazione comunale, associazioni di categoria, residenti e operatori economici si possano trovare soluzioni efficaci, equilibrate e durature, trasformando le criticità in opportunità di crescita e miglioramento per Pisa».

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