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La tragedia

Ex panettiere morto sull'Aurelia a Pisa, il ricordo: «Sapeva regalare un sorriso a tutti». L’episodio prima del Giro

di Michele Masotti

	La vittima e l'incidente
La vittima e l'incidente

Il ricordo di Massimo Fazzi: ha perso la vita sull’Aurelia nell’impatto con un tir. Lascia un figlio

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PISA. Il giorno dopo la morte di Massimo Fazzi al panificio Borelli, per trent’anni la sua “casa” lavorativa”, il sentimento regnante tra titolari e clienti è un misto tra incredulità e commozione per la scomparsa di una persona benvoluta da tutti. In tanti tra clienti e residenti in via Garibaldi lasciano al titolare Giovanni, ancora emotivamente scosso dall’accaduto, il proprio ricordo del 61enne rimasto vittima nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso di un incidente stradale mentre stava percorrendo l’Aurelia sud nella zona di Mortellini.

Sebbene fosse andato in pensione un anno e mezzo fa, Massimo era rimasto molto legato alla famiglia Borelli, a tal punto da passare con cadenza quasi quotidiana in negozio e di aiutarli spontaneamente proprio come un paio di giorni fa. «Pensare che l’avevo visto pure martedì mattina – ricorda Giovanni Borelli –. Era una persona meravigliosa che ha sempre mantenuto i contatti con il sottoscritto e i nostri clienti». La generosità era il tratto predominante del carattere di Fazzi. Una qualità raffigurata in maniera calzante da un episodio avvenuto proprio alla vigilia della tappa del Giro d’Italia Lucca-Pisa. «Massimo passò nel panificio mentre stavamo iniziando a preparare duecento confezioni da distribuire ai volontari della Protezione Civile in concomitanza con il passaggio della corsa – prosegue Borelli –. Immediatamente si offrì di darci una mano: ecco, credo che questo gesto possa testimoniare chi era Massimo Fazzi. Per noi, ormai, era diventato come uno di famiglia. Era di una correttezza unica. Fatico ancora a credere che non ci sia più. Ogni mattina infondeva allegria e regalava un sorriso a tutti». Per tre decenni, infatti, il 61enne ha lavorato nel laboratorio del panificio di via Garibaldi.

«Massimo era una persona splendida – aggiunge il fratello Marco –. Sapeva farsi voler bene da chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo. Quando qualcuno aveva bisogno di un favore, lui dava sempre la sua disponibilità. Nel tempo libero la sua passione era il ballo, specie la salsa e il latino americano. Io e mia sorella Amelia siamo stati fortunati ad avere un grande fratello come Massimo».

Il 61enne lascia anche il figlio Francesco che vive e lavora alle isole Canarie. In attesa di capire se verrà fatta o meno l’autopsia sul corpo di Fazzi chiaramente non è stata ancora stabilità la data dei funerali. La dinamica dell’incidente tra il tir e lo scooter resta ancora al vaglio della polizia municipale, intervenuta sulla statale per effettuare i rilievi. Il mezzo pesante, al momento dell’impatto, era rivolto verso Livorno. A differenza di quanto era emerso in un primo momento dopo il sinistro stradale, il corpo di Massimo Fazzi non è stato ritrovato sotto il camion, bensì a una ventina metri dal punto in cui si è verificato l’impatto fatale.

L’incidente, lo ricordiamo, è avvenuto nelle vicinanze di un distributore ed è probabile che nella zona siano presenti delle telecamere. Le risposte arriveranno nelle prossime settimane, quando il lavoro degli agenti della municipale cittadina sarà terminato.


 

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