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Pisa, senti super Pippo Inzaghi: «L’ultimo sforzo e poi festeggiamo il nostro capolavoro»

di Andrea Chiavacci
Mister Inzaghi
Mister Inzaghi

L’allenatore: «Il traguardo è vicino, ma non raggiunto». E Calabresi rivela: «Nessuno sapeva il risultato dello Spezia...»

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PISA. Filippo Inzaghi sente il traguardo sempre più vicino e vuole chiuderla a Bari. Intanto si gode la vittoria per 1-0 con il Frosinone nell'insolita veste di assist man. Sì perché proprio grazie a un pallone recuperato fuori dal campo dal tecnico nerazzurro e ceduto velocemente a Tramoni, che ha battuto la rimessa laterale rapidamente, che è nato il gol vittoria di Meister.

Le parole

«Non ne facevo tanti da calciatore di assist e da allenatore ho cercato di dare una mano –sorride il tecnico piacentino –. A parte gli scherzi, sono stati bravi loro. Tramoni ha giocato la palla velocemente e ho capito che poteva essere un contropiede e poi Meister ha fatto un grandissimo gol. Sono molto felice per lui. A Meister gli era stato ingiustamente annullato un gol a Brescia. È in grande forma. Sarà un gol molto importante della sua carriera. Non è facile scegliere tra lui e Lind in questo momento». Inzaghi è contento della mentalità della squadra. «Sono soddisfatto. È stata una partita di grande maturità contro una squadra da playoff come il Frosinone, che temevo, sconfitto dopo dieci partite utili di fila. La vittoria è meritata. L'episodio del fallo di mano in area del Frosinone? Non l'ho rivisto, meno male abbiamo vinto. Mi dispiace per Tramoni che gli hanno fermato due tiri a botta sicura. Uno di piede e uno dubbio».

Il tecnico chiede ai suoi ragazzi l'ultimo sforzo. «Adesso siamo molto vicini al nostro sogno. Ci manca l'ultimo tassello. Speriamo di raggiungerlo già a Bari. Abbiamo grande voglia di festeggiare ma non abbiamo ancora completato l'opera. Ho voluto questa piazza a tutti i costi, la volevo da qualche anno. Al mio arrivo ero convinto di poter riavvicinare la gente a questa squadra e di poter andare ai playoff per giocarcela, dentro di me però speravo che creando un gruppo vero si potesse fare anche un capolavoro. Ci siamo vicini, speriamo di farcela presto».

I giocatori

Anche Arturo Calabresi è soddisfatto dopo aver giocato la sua terza partita di fila da titolare. «Stiamo iniziando a razionalizzare quello che stiamo facendo, manca davvero pochissimo. Sono davvero orgoglioso dei miei compagni. Nessuno di noi sapeva il risultato dello Spezia. Io ho fatto un fioretto per cercare di non sapere niente, pensare agli altri ti porta via tante energie. Non abbiamo ripetuto l'errore di giocare con troppa foga come avevamo fatto nella gara persa all'Arena con il Modena. Dovevamo isolarci da tutto il contesto, non era facile, ma ci siamo riusciti. Abbiamo esultato, ma adesso dobbiamo fare l'ultimo sforzo».

Marius Marin parla del percorso fatto nei suoi sette anni a Pisa: «A Pisa sono cresciuto come uomo e come calciatore. Sono diventato padre in questi anni. Ormai mi sento un pisano anch'io. Dopo la finale persa con il Monza mi ero fatto la promessa di cercare di portare la squadra dove merita». Marin poi si lascia andare a una battuta sul suo futuro: «Se sono rimasto sette anni e non resto il prossimo vuol dire che non sto bene con la testa. Ho sempre creduto in questa squadra e in questa società».

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