Pisa, dalla Tari arriva la stangata. Il sindaco: «Servono manager»
In consiglio comunale gli aumenti della tassa sui rifiuti. Conti attacca sia Retiambiente che Geofor
PISA. Stangata annunciata, confermata, formalizzata dal consiglio comunale. Sono le tariffe Tari, la tassa sui rifiuti, per il 2025. I numeri restano quelli noti, ma non cambiano la sostanza di un costo alle stelle per residenti e attività. Le entrate tariffarie indicate nel Piano economico finanziario sono di 40.126.478 euro rispetto ai 36.682.035 euro dell’anno scorso (+9,39%). Vanno scalati 1.209.694 euro per effetto dell’attività di recupero dell’evasione svolta nel 2023 e di un contributo del ministero dell’Istruzione per la raccolta dei rifiuti nelle scuole statali. Dunque, la Tari deve portare quest’anno 38.916.784 euro.
I numeri
La ripartizione tra i rifiuti provenienti dalle utenze domestiche e quelli derivanti dalle utenze non domestiche è rispettivamente del 51,86% e del 48,14%. «Per il 2025 – scrive Sepi – viene individuato un coefficiente correttivo pari a 1,15 sulla produzione dei rifiuti delle utenze non domestiche per riequilibrare l’aumento che altrimenti sarebbe stato troppo penalizzante per le utenze domestiche», considerando «i fattori indipendenti dalle utenze domestiche residenti» per «la fruizione giornaliera della città da parte di utenze legate ad università, poli ospedalieri, scali ferroviari e aeroportuali, siti monumentali e litorale turistico».
Gli aumenti sulle tariffe delle utenze domestiche oscillano tra il +6,67% per le famiglie più numerose e il +7,48% per le famiglie con quattro componenti. Invece gli aumenti delle tariffe delle utenze non domestiche sono tendenzialmente omogenei e si attestano intorno al +6,72%.
Le società
Attacchi e critiche al sistema sono arrivate in apertura del consiglio comunale da parte del sindaco Michele Conti con destinatari soprattutto Retiambiente (che raccoglie 97 Comuni delle province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara con le loro società operative locali) e il gestore Geofor. «Non si può pensare di nascondere la polvere sotto il tappeto. Servono manager con la M maiuscola, altrimenti si rischia di portare la Tari alle stelle, peggiorando parallelamente il servizio di raccolta. Non si può – ha detto il sindaco – continuare con alcuni Comuni che vogliono procedere in un certo modo. Lo sforzo va fatto tutti insieme: Pisa ha sempre fatto la propria parte, altri no».
I territori
Stoccate a Livorno e alla Belvedere di Peccioli. «Addirittura – ha detto Conti – in alcuni territori di Retiambiente ci sono aree produttive che non sono nemmeno inserite nel sistema della Tari, come il porto di Livorno, e questo è inaccettabile. Il Comune di Peccioli è un altro caso a sé. Non è più possibile continuare a utilizzare due pesi e due misure. I bilanci devono essere la prima cosa da guardare».
Un’altra considerazione di Conti rispetto alle quantità di rifiuti e ai costi: «Bisogna smettere di raccontare da Retiambiente e da Geofor che qui ci sono più rifiuti perché ci sono più studenti e più turisti. È una grande bufala. Lucca, che ha i soliti metri quadrati nostri e i soliti abitanti, spende 23 milioni di euro: questi quasi 16 milioni di differenza noi vogliamo capire come vengono spesi».
L’appello
Geofor va verso il cambio di presidente. Il sindaco prende spunto per ribadire l’aspetto delle esigenze manageriali. «All’interno di Geofor ci sono nuove figure che possono entrare – ha detto –. Però ci vogliono soprattutto manager che hanno esperienza, che conoscono il settore e non selezionati secondo criteri di appartenenza politica. Invece la politica, senza distinzioni di colore, deve fare un patto e scegliere i manager migliori. Per fare un altro esempio, non è possibile continuare a portare da un bilancio all’altro di RetiAmbiente crediti che non sono più esigibili, sperando che passino gli anni e poi si faccia la multiutility dove mettere tutto insieme, la gestione dell’acqua con quella dei rifiuti e dell’energia. Altrimenti trasformiamo la Tari in un balzello per cittadini e imprese».
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