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Pisa, Piazza dei Miracoli supera i 4 milioni di visitatori nel 2024: un anno intenso tra restauri e celebrazioni

di Renata Viola

	Il rendering del nuovo edificio multifunzionale da realizzare nel complesso di via di Campaldo
Il rendering del nuovo edificio multifunzionale da realizzare nel complesso di via di Campaldo

Il bilancio delle attività dell’Opera della Primaziale che già guarda al 2025. Tra i progetti in corso il nuovo del Museo delle Antichità e un edificio multifunzionale in via di Campaldo

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PISA. Nel 2024 è stata raggiunta la quota di quattro milioni i visitatori nell’area monumentale di Piazza dei Miracoli, segnando un lieve incremento di presenze rispetto al 2023. È il dato emerso ieri a margine dell’incontro con i vertici dell’Opera della Primaziale Pisana che hanno tracciato un consuntivo delle attività svolte durante l’anno. «Intenso, ma anche ricco di grandi soddisfazioni», così il presidente Andrea Maestrelli ha definito il 2024, sottolineando come alla normale programmazione si siano aggiunti nuovi eventi, come i Vespri d’Organo, e tutti quelli nell’ambito dei festeggiamenti per gli 850 anni dalla posa della prima pietra del Campanile (partiti il 9 agosto del 2023).

«Sono stati momenti di grande empatia e di inclusione. Questi eventi di respiro nazionale e internazionale hanno richiamato folle di visitatori non solo pisani, in un momento in cui l’Opera ha deciso di valorizzare tutto il complesso museale e monumentale, aprendo gratuitamente i suoi monumenti e i suoi musei», ha detto Maestrelli, con al fianco il segretario Gianluca De Felice, il direttore tecnico Roberto Cela e, tra gli altri, l’avvocato Enrico Fascione, componente della Deputazione.

«Sulla scia di questo grande entusiasmo – ha proseguito il presidente dell’Opera della Primaziale – affronteremo il 2025. Un anno importantissimo, a partire dal 29 dicembre, giorno di apertura dell’anno santo, con tutta una serie di eventi legati alle sue celebrazioni». Maestrelli ha poi illustrato l’elevato numero di interventi, di restauro o di valorizzazione, effettuati nel corso dell’anno. «Non c’è stato un solo luogo o monumento non interessato da interventi – ha detto passando in rassegna i principali lavori eseguiti –. Merito della coesione interna con il dottor De Felice e l’ingegner Cela, ma anche del sostegno della Deputazione e del ruolo importante delle maestranze e di tutto il personale dell’Opera, che hanno affrontato ritmi di lavoro incalzanti per rispondere a tutti gli obiettivi posti».

I lavori già effettuati hanno riguardato il restauro del transetto del Santissimo Sacramento in Cattedrale, che sarà presentato il 16 dicembre alla presenza dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto; la campagna conservativa integrale del Camposanto Monumentale in cui è stato coinvolto un cospicuo numero di maestranze; il restauro dell’affresco dei santi Cosma e Damiano. Sono in corso i lavori di restauro all’interno del Battistero relativi alle superfici del primo ordine, che consentono la fruizione del monumento grazie alla copertura di due sole campate alla volta, mentre sono appena terminati gli interventi conservativi su fune sul campanile, relativi ad alcuni capitelli sul lato sud della Torre, durato circa due mesi ed effettuato da restauratrici dell’Opera del Duomo.

Ma a caratterizzare l’anno giubilare sarà, senza ombra di dubbio, il cantiere del Museo delle Antichità, di cui è stato completato l’iter progettuale e di cui si prevede l’apertura nel 2026. Il nuovo percorso museale, 545 metri lineari divisi in due ampi saloni, inizia dall’ingresso della Cappella Ammannati e si divide in due parti principali: la sezione espositiva a ovest, dedicata a quelle opere e reperti archeologici che, pur facenti parte della collezione dell’Opera Primaziale, non erano esposte nel Camposanto, e la sezione del deposito visitabile a est, nella quale viene allestito il materiale archeologico, non esposto nella prima sezione espositiva, all’interno di uno spazio dedicato alla pratica del restauro e agli aspetti a esso correlati nell’estremità del deposito visitabile, che si affaccia sul laboratorio attivo per le operazioni di restauro condotte sulle opere dagli esperti dell’Opera Primaziale.

La sezione espositiva costituisce a tutti gli effetti un nuovo museo nel quale sono esposti gruppi di opere antiche con provenienze diverse, e di fatto risalenti alle civiltà egizia, greca, etrusca e romana.

È inoltre in fase di progettazione un nuovo edificio multifunzionale da realizzare nel complesso di via di Campaldo, dove trovano attualmente sede i laboratori di restauro e i locali adibiti a depositi e magazzini. Il progetto, affidato alla società Ati Project, prevede una sala formazione che potrà accogliere circa 80 persone, una galleria espositiva, laboratori di restauro per grandi tavole e tele e uno per metalli e leghe.

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