Toscana Aeroporti, ok al dividendo e alle modifiche dello statuto sociale
Sette milioni divisi fra gli azionisti. Cambiano le assemblee dei soci
PISA. Ok alla distribuzione dei dividendi e ok alle modifiche allo statuto. Come ampiamente previsto l’assemblea dei soci di Toscana Aeroporti ha visto l’approvazione di entrambi i punti all’ordine del giorno, uno per la parte ordinaria e uno per quella straordinaria.
In sede ordinaria l’assemblea della società presieduta da Marco Carrai ha deliberato la distribuzione di un dividendo straordinario di sette milioni, di importo unitario pari a 0,3761 euro per ciascuna azione. Fra i beneficiari ci sono la Regione, il Comune e la provincia di Pisa, la Camera di Commercio e l’Unione industriali, tutti titolari di un pacchetto di azioni: il dividendo verrà pagato il 31 luglio prossimo. Sulle undici deleghe presenti in assemblea, dieci hanno dato il proprio voto a favore e una si è astenuta.
Per quanto riguarda la modifica dello statuto, l’assemblea ha approvato le modifiche di tre articoli così come proposto dal consiglio di amministrazione della società.
Il primo dei tre articoli modificati è quello sull’avviso di convocazione. Il consiglio di amministrazione ha la possibilità di prevedere che l’intervento e il diritto di voto avvengano esclusivamente con una delega a un rappresentante designato e che la partecipazione possa avvenire anche mediante mezzi di telecomunicazione. Il rappresentante designato, indicato dalla società, è un soggetto al quale i soci possono conferire indicazioni di voto sui singoli punti all’ordine del giorno.
L’articolo successivo che ha subito modifiche è quello della rappresentanza in assemblea, che tiene conto proprio della possibilità di svolgimento tramite rappresentante designato. Infine, l’ultima modifica, per il terzo articolo, anche questa per rendere omogeneo lo statuto con l’introduzione del rappresentante designato.
Modifiche che hanno fatto arricciare il naso ad alcuni dei soci pubblici, a partire dalla Regione che ha dato indicazione di voto negativo. Alla fine, però, il peso di Corporacion America, primo azionista con il 62 per cento del capitale sociale ha portato (nonostante quattro voti contrari) all’esito scontato della modifica dello statuto.