Pisa, pallavolista morto: in ospedale in codice giallo. Le sue ultime parole prima di entrare in coma
Ricostruiti gli attimi del secondo malore in ospedale da cui non si è più ripreso
PISA. Quando Danilo Cremona è arrivato all’ospedale di Cisanello a Pisa le sue condizioni erano state giudicate non gravi. Tanto che il trasporto in ambulanza era stato bollato con il “codice giallo”. Al pronto soccorso ha spiegato lui stesso di aver accusato un malore durante una partita al Summer Fest di San Giuliano, la manifestazione di pallavolo tre contro tre sull’erba del campo da calcio che si svolge da vent’anni. Poi ha detto di aver bisogno di andare in bagno dove effettivamente si è diretto. Senza, però, uscire più. Non vedendolo tornare, i sanitari sono andati a cercarlo. La porta del gabinetto non si apriva ed è stata sfondata, trovando il 32enne originario di Merate, in provincia di Lecco, accasciato a terra, privo di conoscenza. Da quel momento in cui è entrato in coma non si è più ripreso fino a l’altro pomeriggio, quando è stato dichiarato clinicamente morto.
La rottura di un aneurisma con copiosa emorragia cerebrale. Questo sarebbe il motivo che ha tolto la vita al manager di un’azienda del Milanese che opera nel campo dei servizi pubblicitari, molto conosciuto nella pallavolo lombarda, avendo giocato tante stagioni con numerose maglie diverse. Ma sarà il lavoro della Procura di Pisa a fare chiarezza su com’è stato curato tra pronto soccorso e reparto di neurochirurgia e sulle sue condizioni di salute prima di arrivate nel Pisano per la due giorni di volley sull’erba. L’inchiesta è affidata al sostituto procuratore Giancarlo Dominijanni che sta raccogliendo gli elementi per poi affidare l’autopsia sul corpo del pallavolista.
Dall’esame a Medicina legale emergeranno indicazioni importanti per indirizzare il percorso che porterà alla verità. Perché il secondo malore accusato poco dopo l’arrivo in ospedale è stato confermato sia dalla questura, dal cui punto fisso a Cisanello è partita la segnalazione alla Procura, sia da ambienti ospedalieri. Ci sarebbero conferme anche sul fatto che, dopo il ricovero avvenuto sabato, il giorno successivo Danilo Cremona sia stato sottoposto a Tac da cui è emerso che era in coma profondo. E le speranze di salvarlo erano molto ridotte a quel punto.
Tanti lati oscuri che, però, partono da un fatto. La rottura di un aneurisma, spesso originato da una malformazione, provoca la morte in tanti casi. Ma ci sono anche esempi in cui l’intervento dei medici è stato determinante per salvare vite di persone colpite da questa patologia.
Quasi sicuramente, il quadro clinico che si è verificato per il 32enne è stato provocato dallo sforzo di disputare una partita di pallavolo a temperature elevate e sotto il sole cocente di sabato pomeriggio. Ma anche su questo occorrerà ascoltare il responso del lavoro dei tecnici di Medicina legale all’ospedale Santa Chiara.
Nel frattempo, prosegue il cordoglio del mondo del volley per la scomparsa del giocatore. Flavio D’Annunzio, presidente dell’Astra Volley di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, dove Cremona avrebbe giocato l’anno prossimo nel campionato di serie D, ha scritto su Facebook un messaggio di cordoglio: «Ci lascia un vuoto profondo. Era un atleta esemplare e un ragazzo molto gentile, sarebbe stato davvero bello vivere insieme a lui la prossima stagione sportiva. Lo ricorderemo sempre per il suo sorriso solare e per la grande correttezza, fuori e dentro il campo da gioco».
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