Pisa, in 35 scuole sistemi di allarme contro intrusioni e vandalismi: la lista e il piano
Affidato l’incarico per l’installazione nei primi 35 edifici. Andranno a proteggere i passaggi interni principali attraverso sensori che rivelano il movimento
Pisa A volte sono episodi, anche se ripetuti nel tempo, come nel caso recente delle Parmeggiani. Ma a volte sono stati veri e propri raid “a tappeto” tra furti e vandalismi. Arrivano ora gli allarmi per contrastare le intrusioni nelle scuole di proprietà comunale, dagli asili alle medie. Si tratta di un primo lotto, relativo a 35 edifici (circa la metà del totale), per un importo totale di quasi 160mila euro. Il progetto esecutivo è stato approvato, la fornitura e lavori sono stati affidati (alla ditta Bsec security and control Srl di Roma).
Queste sono le scuole dove saranno installati. Asili nido: Toniolo, I Passi, Cep. Scuole dell’infanzia: Capitini, Galilei, De André, San Marco “Conti” succursale, Gianfaldoni. Scuole primarie: Collodi, Filzi, De Sanctis, Oberdan, Parmini, Moretti, Toti, Nicola Pisano, Gereschi, Lorenzini, Sauro, Zerboglio, Battisti, Cambini, Biagi, Novelli. Scuole secondarie: Mazzini, Castagnolo, Fucini centrale, Fucini succursale, Toniolo, Fibonacci, Gamerra centrale, Gamerra succursale, Niccolò Pisano, Toniolo succursale, “Carducci” Fibonacci succursale.
Negli atti degli uffici comunali che accompagnano la determina si ricordano «le numerose comunicazioni pervenute dai vari dirigenti scolastici a seguito di effrazioni e atti vandalici perpetrati ai danni di diversi plessi scolastici sparsi per l’intero territorio del comune di Pisa», tanto che «i lavori in oggetto nell’interesse pubblico devono effettuarsi con urgenza per adeguare i plessi scolastici con nuovi sistemi di antintrusione al fine di rendere più sicure le nostre scuole».
Gli edifici scolastici di competenza comunale «non sono stati mai dotati – si sottolinea ancora – di impianti di allarme fissi o di telecamere di sorveglianza. Fino al 2016 c’era un accordo con un istituto di vigilanza locale che effettuava solo dei passaggi notturni».
In questo caso la scelta è stata orientata su una protezione limitata alle sole pertinenze interne principali, da effettuare attraverso sensori di movimento a doppia tecnologia, capaci di rivelare il passaggio di intrusi». Questa scelta «è stata optata – questa è la motivazione – per l’impossibilità di proteggere tutti gli ingressi e varchi di accesso, dettata anche dalla natura intrinsecamente non sicura di infissi vecchi e facilmente forzabili senza possibilità di rivelarne l’apertura». E questo resta comunque un punto di debolezza del sistema scolastico. «Inoltre – proseguono gli uffici – non è stato previsto di proteggere gli spazi esterni perché, oltre a diventare alquanto oneroso, si è valutato l’impatto negativo dei falsi allarmi, molto più frequenti negli ambienti esterni aperti, con il conseguente disturbo della quiete pubblica». In più, dato l’elevato numero di effrazioni rilevate nell’ultimo anno «è stato deciso di cercare di coprire più edifici possibili, in rapporto ottimale tra livello di sicurezza raggiungibile e spesa impegnabile».
Per rendere l’intervento meno invasivo e di minor impatto sulla fruizione degli edifici, che nel contempo dello svolgimento dei lavori continueranno nell’esercizio di pubblica istruzione, «è stato deciso di implementare una soluzione di installazione di tipo wireless».l
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