Acque spa, via libera a Millozzi ma non c’è l’unanimità
Cascina e Castelfranco non sostengono la candidatura
PISA. Mesi di lavorìo a fari spenti, per appianare diversità di vedute e aspirazioni. Lima, cesello e pazienza sono stati gli ingredienti che avrebbero consentito di blindare la candidatura dell’ex sindaco di Pontedera Simone Millozzi alla successione di Giuseppe Sardu alla guida di Acque spa, il gestore idrico del Basso Valdarno, per i prossimi tre anni.
Trovare la quadra, però, non è stato semplice: qualche divergenza è rimasta ed emerge anche dalle carte che documentano una convergenza ampia, ma non unanime, sul suo nome. Pure dentro Cerbaie, il socio pubblico cui è stato richiesto d’individuare il nome del possibile candidato da proporre agli altri quattro (Gea, Acquapur, Alia e i comuni della Valdienevole) come emerge dalla lettera inviata il 13 settembre all’amministratore della stessa Cerbaie Carlo Viegi al termine della riunione dei sindaci dedicata proprio a fornire «indirizzi, indicazioni e proposte per il percorso propedeutico al rinnovo della governance di Acque spa» come recita l’oggetto del documento, «per il quale – si legge nel testo – Cerbaie sarà chiamata a fornire una candidatura da inserire nella lista unitaria che sarà sottoposta alla valutazione dell’assemblea».
La lettera, infatti, individua chiaramente «nell’avvocato Simone Millozzi un profilo dotato della competenza, esperienza, capacità relazionale e postura istituzionale a portare avanti con ogni strumento e azione utile allo scopo di “ripubblicizzazione dell’acqua” e a capitalizzare il lavoro compiuto da Acque nella gestione del servizio idrico integrato». Il documento, però, è stato sottoscritto solo da 11 dei 20 comuni soci.
Beninteso, basta e avanza perché si sono espressi a favore Pontedera, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme Lari, Lajatico, Montopoli Valdarno, Peccioli, Ponsacco, San Miniato e Terricciola, pari al 57,93% dei residenti, una percentuale più che sufficiente a dare il via libera alla candidatura per la quale sarebbe bastato anche il 51%. Ma che racconta di una compagine societaria tutt’altro che compatta, quanto meno sul percorso che ha condotto all’individuazione dell’ex sindaco di Pontedera.
Anche questo emerge chiaramente dalla lettera: «I sindaci dei comuni di Cascina e Castelfranco di Sotto ritengono pienamente condivisibili gli obiettivi di ripubblicizzazione dell’acqua ma non condividono il metodo d’individuazione del candidato e, di conseguenza, non sostengono il nome del candidato proposto dalla maggioranza dei soci» si legge. Ricapitolando Millozzi ha un’ampia maggioranza, ma due Comuni hanno votato contro (25, 34% delle quote) e fra questi c’è Cascina, l’amministrazione dal peso maggiore della compagine societaria; altri sette Comuni non si sono espressi (perché astenuti o non presenti alla riunione).
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