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Pisa, l’omaggio al parroco “muratore” che sognava il nuovo campanile

di Roberta Galli
Pisa, l’omaggio al parroco “muratore” che sognava il nuovo campanile

A San Piero l’intitolazione a don Mario del largo tra via Orlandi e il cimitero

26 febbraio 2023
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PISA. Grande partecipazione, ieri mattina a San Piero a Grado, per l’intitolazione a don Mario Stefanini, del largo che porta da via Deodato Orlandi al cimitero.

Don Mario è stato parroco della comunità per sedici anni, fino al 2011. La stessa che ieri, nonostante la pioggia, ha voluto ricordare un sacerdote premuroso ed instancabile, un parroco “muratore”, sempre al fianco dei sui fedeli, portando a tutti una parola di pace e di conforto. Una grande guida scomparsa, però, senza riuscire a vedere realizzato un suo sogno: la ricostruzione del campanile della Basilica romanica, distrutto il 22 luglio 1944 dai soldati della Wehrmacht in ritirata, i cui lavori iniziati, subito dopo la guerra, erano stati precocemente interrotti. «Negli anni di servizio a San Piero, don Mario si è fatto carico in prima persona di questa situazione – come aveva spiegato il neurologo Giuseppe Meucci, cugino del parroco – contattando enti e fondazioni, arrivando a coinvolgere i ministeri competenti ed insieme facendo ricerche sul campo per individuare le giuste fonti di approvvigionamento per il materiale da utilizzare per la ricostruzione. Il lavoro aveva cominciato a dare frutti concreti, ma l’impresa subì una battuta d’arresto con la sua morte avvenuta il 4 agosto 2011». E ieri mattina durante l’intitolazione, voluta dal Comune, della piccola piazza davanti al cimitero, dove lo stesso don Stefanini riposa, alla presenza, tra gli altri, dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, del presidente del consiglio comunale Alessandro Gennai e dell’assessore Giovanna Bonanno, il sindaco Michele Conti ha promesso alla comunità di intraprendere un nuovo percorso con il Ministero delle Infrastrutture per cercare di dipanare una vicenda, quella della ricostruzione del campanile, ferma oramai da tanti anni e che ha visto nel tempo lo stesso don Mario e la sua comunità prodigarsi per trovare finanziamenti. Mentre in tanti, ieri mattina, hanno voluto ricordare l’uomo e la guida spirituale.

Tra le testimonianze anche quella di Renzo Barsotti, un parrocchiano che ha conosciuto don Mario. «È stato un pastore laborioso ed umile – ha detto Barsotti – che ha unito sempre la nostra comunità. Un parroco coraggioso, capace di gesti audaci e lungimiranti. Il suo fervore evangelico ha reso la fede per noi sempre più credibile. A lui si devono tante iniziative, dall’ampliamento della scuola materna alla trasformazione del circolo Acli, poi la costituzione del comitato della Basilica, il sostegno alle feste paesane, tra le quali la sagra del pinolo, e poi il suo instancabile impegno per la ricostruzione del campanile».

Un progetto che lo aveva impegnato in prima persona insieme all’architetto Rosa Mezzina. La stessa professionista ieri mattina ha voluto inviare una lettere, affidata alla voce della consigliera comunale Virginia Mancini, per ricordare la stesura di quel progetto per ridare vita a quel campanile ferito dalla guerra. Tra i tanti partecipanti anche alcuni ragazzi della scuola media di San Piero che, accompagnati dalla professoressa Letizia Gagliardi, hanno voluto leggere alcuni sonetti in vernacolo scritti dallo stesso don Mario.

«Don Stefanini era un prete muratore – così lo hanno ricordato tutti, tra commozione e occhi luci – che ha dato tanto alla nostra comunità e che merita di essere ricordato pubblicamente».

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