Il Tirreno

Pisa

«All’Università proliferano i concorsi a fine mandato»

«All’Università proliferano i concorsi a fine mandato»

Le Rsu: bandi per tecnici con requisiti da docenti

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PISA. “Deregulation concorsuale” e “gestione apparentemente troppo disinvolta” sono le accuse che i rappresentanti sindacali dell’università rivolgono all’ateneo. Si parla di assunzioni e posti di lavoro e le perplessità delle Rsu riguardano gli ultimi bandi indetti dall’ateneo per assumere personale. Concorsi che secondo il giudizio dei sindacalisti presenterebbero diverse anomalie nei criteri di selezione, considerati troppo specifici per il tipo di mansione da ricoprire. Comportando un’esclusione di tanti profili che sarebbero esclusi visti i parametri.

Nello specifico i dubbi delle Rsu si focalizzano su due recenti concorsi per assumere nella categoria “D”. Scrivono le Rsu: “In questi bandi, infatti, torna a essere presente come titolo il dottorato di ricerca valutato in un caso ben 10 punti e in un altro “solo” 9. Gli stessi bandi attribuiscono ulteriori punteggi ad altri titoli quali pubblicazioni scientifiche e addirittura al possesso di “abilitazioni scientifiche” dove è chiaro il riferimento all’abilitazione scientifica nazionale (Asn) che è requisito necessario soltanto per la partecipazione ai concorsi per la qualifica di professore di I o II fascia”.

La questione è: non sembrano requisiti che potrebbe avere un aspirante tecnico amministrativo dell’università. “Il profilo professionale delineato da questi bandi risulta pertanto, in base ai titoli previsti, molto più vicino a quello di un docente che non a quello del personale Tecnico Amministrativo, cosa che rappresenta di per sé una chiara anomalia e che fa anche sorgere molte perplessità. Prima fra tutti l’ennesimo mancato rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che prevede per il personale di categoria D la laurea come requisito di accesso e nessun altro corredo particolare”.

Peraltro, spiegano le Rsu, in altri bandi dello stesso tipo questi requisiti non compaiono. “Un sono presenti in tutti i bandi usciti, ma solo, come accennato sopra, in due di essi, laddove un terzo bando si limita a prevedere, oltre alla laurea l’esperienza formativa o lavorativa come semplice requisito utile alla preselezione”.

E più in generale viene stigmatizzata la proliferazione di concorsi, molto diversi l’uno dall’altro, cui stiamo assistendo in questa fase di fine mandato che non appaiono affatto utili rispetto alle esigenze reali dell’ateneo”. Il sindacato infatti ribadisce che in molti settori il personale è sotto organico, ma i bandi non riguardano nessuna delle strutture a loro avviso in difficoltà maggiori.