Il Tirreno

Pisa

Madonna dei Vetturini in Borgo Stretto la copia dimenticata

Madonna dei Vetturini in Borgo Stretto la copia dimenticata

L’originale è custodito dal 1982 nel Museo di San Matteo: fu messo lì perché tutti pregassero, ma nessuno si ferma

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PISA. Nei depositi del Museo di San Matteo si trova una celebre scultura, la Madonna dei Vetturini (o dei Cacciatori), sostituita da una copia all'inizio dei portici di Borgo Stretto. Il trasferimento nel museo è avvenuto nel 1982 per sottrarre la povera Madonna alle intemperie. Ma la destinazione originaria era la chiesa di Santa Maria della Spina. Si tratta di un'opera importante, attribuita a Nino Pisano, orafo e scultore attivo dal 1343 al 1368. Il 2 luglio 1586, secondo le memorie secentesche del canonico pisano Giovan Battista Totti, l'opera fu trasportata dalla chiesa della Spina nell'attuale posizione, per permettere ai pisani di pregare meglio contro il malgoverno dei ministri granducali. La casa che sovrastava l'arco sotto il quale fu posta la Madonna all'inizio di Borgo "alle sette colonne" era di proprietà dei monaci di Nicosia (Calci). In quell'occasione l'abate Giovanni Andrea Morrona intraprese lavori di ristrutturazione dell'edificio e dei portici, e fece incidere un'iscrizione per ricordare l'avvenimento. L'intaglio del supporto ligneo fu commissionato a Cosimo d'Arrigo, che già aveva eseguito per la chiesa dei Cavalieri di S. Stefano gli stalli del coro su disegno del Vasari. Un restauro della Madonna dei Vetturini in occasione della mostra di scultura pisana del Trecento nel 1953 aveva permesso di scoprire brani di policromia originaria: fondo oro del supporto, dei nimbi, del manto poi rifinito in azzurro. Il cuscino su cui siede la Madonna era filettato di rosso. La Madonna doveva essere bellissima, smagliante. Non solo, ma aveva anche il nimbo mobile, sotto cui c'era una scritta già allora illeggibile, forse riferibile al pittore.

Lo scultore deve averla realizzata nella sua fase matura, come testimonia la sinuosità dei panneggi che riprendono la pittura di Simone Martini e la plastica francese. Il tabernacolo ligneo cinquecentesco all'interno del quale si trova oggi una copia della Madonna sovrasta ancora l'ingresso ai portici di Borgo Stretto, ma pochi si fermano a guardarla.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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