Il Tirreno

Pisa

Viados sfruttati e picchiati: 5 arresti

di Pietro Barghigiani
Viados sfruttati e picchiati: 5 arresti

L’accusa: una gang organizzava i viaggi in Italia dei trans, poi chiedeva 20mila euro come riscatto per lasciarli liberi

28 luglio 2013
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VECCHIANO. Sapevano di venire in Italia per vendere il loro corpo. Quello che scoprivano una volta arrivati nel Belpaese era che dovevano esercitare in strada, pagando una sorta di affitto della piazzola, e che se volevano uscire dal giro dovevano versare almeno 20mila euro. Chi si ribellava veniva minacciato e picchiato.

Le accuse. Accusate di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione, cinque persone sono state arrestate al termine di un’indagine durata un anno condotta dalla squadra mobile di Pisa e dall’anticrimine del commissariato di Viareggio. Tra le contestazioni inserite nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Elsa Iadaresta su richiesta del pm, Paola Rizzo, ci sono anche l’estorsione, la rapina e le lesioni aggravate.

Gli arrestati. Si trovano in carcere a Lucca i brasiliani, tutti domiciliati a Torre del Lago, Cristiano Moreira Da Silva, 38 anni; Santos De Oliveira, 42 anni e Alexandro Rufin Da Silva, 39 anni. In cella al Don Bosco, invece, Daniele Macciò, 36 anni, e Marcos Paulo Fereira Dos Santos, 37 anni, entrambi residenti a Pisa.

Le indagini. I quattro brasiliani arrestati sono conosciuti dalla polizia per aver praticato la prostituzione in strada. Mentre Macciò è considerato il factotum e la mente della gang. L'attività investigativa, frutto anche di precedenti indagini sugli affitti e sui prestanome condotte dal commissariato di Viareggioe, è iniziata nel luglio del 2012. Preziosa la collaborazione della squadra mobile di Pisa con organizzazioni come la Dim (Donne In Movimento), che avevano segnalato alla polizia la presenza di trans sudamericani che intendevano allontanarsi dall’ambiente. Chi ci era riuscito aveva trovato ospitalità in luoghi sicuri. Qualche trans si era poi confidato con agenti del commissariato di Viareggio.

Come funzionava. I viados di importazione venivano reclutati in Brasile. La banda, stando alla Procura, prospettava lauti guadagni ai trans che, una volta arrivati in Italia, finiva in strada. L’organizzazione si occupava anche di acquistare i biglietti per il volo e di procurare ai giovani trans i documenti e il denaro necessario a superare i controlli alla frontiera e trovarsi anche un alloggio. Di solito i viados arrivavano dalla Francia con visti turistici e false prenotazioni di alberghi transalpini. Raggiungevano l'Italia in treno dove venivano accolti dai cosiddetti "segretari" che li sistemavano in appartamenti a Viareggio, Pisa e Montecatini. Quando scoprivano che il lavoro sarebbe stato in strada e non in casa in tanti si rifiutavano. E allora la gang imponeva almeno 20.000 euro di riscatto per le spese anticipate. Non solo. Le prostitute dovevano aggiungere un prezzo per il pagamento del luogo dove aspettavano i clienti, i "joint" dislocati sull'Aurelia, tra Pisa e Livorno, o a Migliarino,al confine Pisa-Torre del Lago, controllati da altri appartenenti al gruppo. Chi tentava di sottrarsi alle regole del clan veniva minacciato e picchiato. Qualcuno, però, ha avuto la forza di chiedere aiuto.

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