Sei pisani in Vespa fino a Londra
Hanno preso parte al World Day attraversando mezza Europa
PISA. Tremilasettecento chilometri in Vespa e quasi non sentirli. È quanto emerge dal racconto di uno dei sei vespisti che hanno scelto di raggiungere Londra on the road per partecipare al Vespa World Day, il raduno internazionale che ogni anno permette agli appassionati del celebre scooter Piaggio di incontrarsi in un diverso angolo di mondo, tenutosi quest'anno dal 14 al 17 giugno nella capitale britannica. Paolo Lazzerini, Graziano Poli, Fabrizio Noirjean, Fabio Sbrana, Donatella Parrini e Simone Borghini sono i nomi dei sei "avventurosi" partiti da Pisa alla volta di Londra; arrivati ad Alessandria, si è unito a loro un settimo pilota, il modenese Giorgio Felmi, al quale era stato segnalato il Vespa Club di Pisa durante la sua ricerca di compagni di viaggio.
A due settimane dal rientro, Simone Borghini, il fotografo amatoriale del gruppo, si è offerto di raccontare l'esperienza, riferendone sensazioni ed aneddoti.
Girare in Vespa dà una forte sensazione di libertà - ha raccontato il vespista - A fine giornata ti senti pienamente soddisfatto! Il cammino era lungo, ma le numerose tappe lo hanno reso piacevole e poco faticoso».
Più che del raduno in sé, i sei piloti si sono detti soddisfatti soprattutto dei viaggi di andata e di ritorno, che hanno permesso loro di apprezzare le bellezze, naturali e non, che il percorso offre. «Molti altri partecipanti al raduno hanno preferito mandare il loro mezzo con un camion per poi girare in Vespa per le strade di Londra, come previsto dall'evento - ha spiegato Borghini - mentre la cosa più emozionante è stata proprio raggiungere la capitale britannica in sella allo scooter».
Per poter godere in pieno dei vari paesaggi il gruppo ha preferito percorrere l'itinerario che va da Pisa a Parigi lungo le strade statali e cittadine, per poi proseguire in autostrada fino a Calais, e da Dover a Londra. Diverso invece l'itinerario di ritorno, con tappe a Troyes e Annecy.
«Il momento più sorprendente - ha raccontato divertito il vespista - è stato quando sul Passo del Moncenisio, al confine tra Francia e Italia, un gruppo considerevole di marmotte ci ha tagliato la strada».
I sei pisani, la cui provenienza non è passata inosservata all'estero grazie alla bandiera, fatta sventolare nelle principali tappe del percorso, e al disegno della torre pendente su una delle Vespe, hanno destato curiosità e approvazione nella gente: «Quando ci fermavamo a fare benzina o a mangiare in qualche ristorante, tutti ci domandavano: dove andate? Da dove venite? E ci facevano i complimenti per l'impresa».
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