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Piombino, per salvare il teatro-cinema Metro si mobilita anche la Cgil: «Chiarezza sul futuro»

di Paolo Federighi

	Un interno del teatro cinema come si presenta oggi dopo che è chiuso da luglio
Un interno del teatro cinema come si presenta oggi dopo che è chiuso da luglio

Perizie e interventi, chiesto un cronoprogramma dei lavori. Falossi: «Luoghi come questo sono centrali nella vita culturale e sociale di una città». L’appello dei gestori

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PIOMBINO. Sono arrivati a Piombino per cercare di smuovere la situazione relativa alla chiusura (dal luglio scorso) del Teatro Cinema "Metropolitan". Ieri alle 11,30 in piazza Cappelletti, una delegazione della CGIL SLC (Sindacato Lavoratori della Comunicazione) di Livorno-Pisa, rappresentato dal segretario generale Samuele Falossi e dalle delegate Samantha Iannone, Tamara Garbuglia e Francesca Soli, si è presentata fuori dal Metropolitan per una conferenza stampa.

Da tempo la Cgil SLC Livorno-Pisa si sta interessando alla questione del Metropolitan, e prima della conferenza stampa è stato effettuato il volantinaggio informativo sull’argomento presso il mercato. Presenti anche Antonio Loiero e la moglie Maria Grazia Maggiore (rispettivamente vicepresidente e presidente della cooperativa Nuovo Metropolitan che gestisce il Teatro Cinema dal 2018). La prima notizia non è delle migliori e ce la dà proprio Loiero: «Purtroppo abbiamo già dovuto licenziare alcuni dipendenti - ha detto - È stato un dolore atroce, ma non avevamo scelta: o così o la cooperativa sarebbe fallita. Nonostante questi licenziamenti, siamo sempre sull’orlo del baratro, questa è la situazione. Io ho l’obbligo di mantenere le utenze in attività e i macchinari. Dall’amministrazione comunale? Finora nessuna risposta».

Ed ecco iniziare la conferenza stampa con le parole di Samantha Iannone, che ci comunica che l’assessora del Comune di Piombino Sabrina Nigro (attività produttive, commercio e turismo, fra le altre deleghe) le ha fornito delle date per un prossimo incontro per discutere della questione Metropolitan. «Ormai da troppi mesi - ha detto Samantha Iannone - il Metropolitan è chiuso. Una chiusura che sta comportando forti disagi sia per la comunità piombinese che per la cooperativa Nuovo Metropolitan e tutto l’indotto. Un teatro cinema che era un fiore all’occhiello per la città. Oggi chiediamo all’amministrazione comunale il motivo esatto e dettagliato della chiusura. Vogliamo sapere quali sono le prospettive. Vogliamo che il Metropolitan riapra. Ieri ci è arrivata la convocazione da parte dell’assessora Sabrina Nigro per fare un incontro nei prossimi giorni. C’è una soluzione-ponte nell’immediato per aiutare i lavoratori a continuare la loro attività?».

Dopo Iannone, è stata la volta di Tamara Garbuglia: «Le ricadute di questa chiusura - ha detto Tamara Garbuglia - sono sia sulla popolazione, e Piombino è già gravata da diversi problemi di una certa entità, che sulla cooperativa, che ha gestito in modo eccellente la struttura in questi anni. Il Metropolitan è un presidio di cultura e aggregazione sociale insostituibile per la città, in cui oltre al cinema e al teatro si sono fatti incontri, assemblee, concerti e molto altro. Siamo d’accordo sulla chiusura - ha proseguito - se il teatro non è in sicurezza, però vogliamo capire l’entità del danno, il cronoprogramma dei lavori, ossia quando inizieranno e quando finiranno, e che si metta nel frattempo a disposizione della comunità un’altra struttura che permetta continuità a livello culturale e dia la possibilità ai lavoratori e alla cooperativa di lavorare». Il segretario Samuele Falossi ha tenuto a precisare che «di questi tempi purtroppo i luoghi della cultura in Italia soffrono tagli costanti». Che ha proseguito: «Così non si fa: luoghi come il Metropolitan sono assolutamente centrali nella vita sociale e culturale di una città. Il 12 dicembre manifesteremo a Firenze su questo tema». Al termine, insieme alle telecamere della Rai, Antonio Loiero e sua moglie Maria Grazia Maggiore ci hanno fatto entrare, dopo tanti mesi, all’interno del Metropolitan. E non possiamo nascondere che un misto di emozione e nostalgia ci ha assalito. «A questo punto - ha detto lo stesso Loiero - mi aspetto dall’amministrazione comunale delle risposte serie e concrete, che ci venga spiegato come stanno esattamente le cose, se ci sono alternative - conclude - e quale sarà il futuro del Metropolitan e il nostro come cooperativa».

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