Piombino, chiude il ristorante Volturno dopo 33 anni: «Abbiamo trovato il coraggio di cambiare» – Ecco cosa aprirà al suo posto
Patrizia Mondanelli e la figlia Alice Officioso Guidi si lanciano in una nuova attività imprenditoriale: «Il mondo si è trasformato»
La vita scorre. Ci cambia e trasforma il mondo intorno a noi. Certo. Eppure ci sono dei luoghi che sembrano dei punti di riferimento inamovibili. Talmente calati nella nostra realtà quotidiana da incarnare con semplicità l’anima di una città.
Il Volturno come icona cittadina
Dai, ora chiudete gli occhi e provate a immaginare corso Vittorio Emanuele, a Piombino, senza il mitico ristorante Volturno, con Patrizia indaffarata a fare la spola tra i tavoli e la cucina, la figlia Alice che prende le comande, i tanti clienti seduti ai tavoli e il profumo dei piatti di pesce fatti come Dio comanda. Dalle acciughine alla povera, al polpo fino al cacciucchino. Pare impossibile.
La chiusura dopo 33 anni
Ecco, ora riaprite gli occhi e considerate la novità: dopo 33 anni di attività il Ristorante Volturno, almeno quello che abbiamo conosciuto fino ad oggi, chiuderà i battenti. «Stiamo aperti fino al 31 dicembre, poi basta», annuncia al Tirreno Alice Officioso Guidi.
Una nuova avventura
A pochi metri da lei, dietro il bancone, c’è Patrizia Mondanelli. Figlia e mamma. Hanno chiamato il giornale per dare una notizia che ormai da giorni covava sotto la cenere. Il Volturno chiude, anche se la storia del Volturno e delle due esercenti non finisce qui. Sì, perché nel fondo di corso Vittorio Emanuele sarà aperta, già dal prossimo febbraio, un’attività diversa: una friggitoria. «Oh, proporremo anche alcuni dei piatti che abbiamo servito in questi anni», assicura Patrizia.
Patrizia e la sua storia
Se Alice, 29 anni, pare molto determinata, la madre sembra alle prese con una battaglia interiore, nel corso della quale sentimenti contrastanti stanno facendo a cazzotti. «Ho iniziato a lavorare qui da ragazza, studiavo all’Isef e abitavo qua davanti - racconta - ho iniziato a servire ai tavoli per pagarmi gli studi, quando la gestione non era ancora mia». Poi, 33 anni fa, il Volturno diventa ufficialmente un affare suo e della sua famiglia.
Un lavoro che è vita
«I miei genitori mi davano una mano in cucina, questa è diventata la mia vita. Lo è stata per tutti questi anni. Certo, è un lavoro impegnativo: io sono qui alle 6,30 della mattina, tutti i giorni. La stanchezza c’è, è normale. È una cosa che accetto, ma mi dispiace che finisca, non lo posso negare. Anche se ormai è cambiato tutto, tra tasse e burocrazia».
Un locale che ha funzionato
Piatti buoni, semplicità, un’atmosfera intima, la discesa di piazza Bovio a pochi passi. Il Volturno è un ristorante che in tutti questi anni ha funzionato. E ha funzionato bene. «Quando ero una ragazza questa strada non era quella di oggi, nessuno passeggiava qui, era una specie di ghetto con poche attività aperte - racconta ancora Patrizia - poi è stata fatta una nuova pavimentazione, la situazione è cambiata e questo luogo è diventato più vivo, con tanti locali aperti».
Il coraggio di cambiare
Chiudere un capitolo è sempre una faccenda complicata. Che richiede coraggio. Una caratteristica che ad Alice non manca. Per lei, al lavoro al ristorante da quando aveva 16 anni, e per la mamma Patrizia inizia una storia diversa, entrambe saranno impegnate nella nuova attività.
La nuova sfida
«Sì, per me è arrivato il momento di cambiare - spiega Alice - apriremo un’attività diversa, lo faremo con entusiasmo. Certo un po’ di paura ce l’ho, sotto certi aspetti si tratta di un salto nel buio. Ma il Volturno, seppur in modo diverso, resterà e spero davvero che i nostri clienti affezionati vorranno seguirci in questa nuova avventura». Insomma, più che una saracinesca che si chiude, una storia nuova, tutta da scrivere.
.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=29dfa25)