Il Tirreno

La sentenza

Piombino, bacia e palpeggia una donna in strada: condannato a due anni un 25enne

di Stefano Taglione

	Due guardie giurate all’ingresso del tribunale di Livorno (foto d’archivio)
Due guardie giurate all’ingresso del tribunale di Livorno (foto d’archivio)

Il giovane l’avrebbe trattenuta costringendola a darle il numero di cellulare

2 MINUTI DI LETTURA





PIOMBINO. L’avrebbe trattenuta per un polso e per i fianchi, palpeggiandola sui glutei e baciandola in bocca e sul collo. Costringendola – secondo l’accusa – a dargli il numero di cellulare. Per questo un venticinquenne marocchino, residente a Piombino, è stato condannato a due anni di reclusione (con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale) per violenza sessuale e privata. Il Tirreno omette il nome dell’uomo per non rendere riconoscibile la vittima. Il giovane è stato difeso dall’avvocata Elena Parietti e la vittima, di Piombino, all’epoca dei fatti aveva 22 anni. Gli episodi contestati risalirebbero all’ottobre di due anni fa.

La denuncia

La ragazza nel momento in cui sarebbe stata avvicinata dal venticinquenne stava rientrando a casa di alcuni conoscenti e, dopo essere stata costretta a dargli il numero di cellulare e ad aver subito le violenze, è riuscita in qualche modo ad allontanarsi, mettendosi al sicuro. Dopo aver parlato dell’accaduto alle persone a lei vicine, in poche ore, ha denunciato tutto al commissariato della polizia di Stato, con gli agenti che hanno immediatamente avviato le indagini, cercando di dare un volto e un nome a colui che lei ritiene essere il responsabile di quanto avvenuto in centro e che è stato condannato dal tribunale livornese di via Falcone e Borsellino, con il collegio presieduto dal giudice Ottavio Mosti, con a latere i magistrati Andrea Guarini e Tiziana Pasquali.

L’identificazione

L’uomo, grazie al lavoro degli inquirenti e alla ricostruzione della ragazza, era stato rapidamente identificato e indagato. A suo carico, da palazzo di giustizia, non era mai stata emessa alcuna misura cautelare e con la sospensione condizionale della pena non avrà limitazioni della libertà. I due, prima di quell’occasione, non si sarebbero mai frequentati, dato che – stando a quanto emerso – non si conoscevano neanche. Ma la ventiquattrenne – è questa, oggi, l’età della vittima – è stata comunque in grado di fornire ai poliziotti una sua descrizione, fondamentale per riuscire a capire chi fosse. Il tutto sarebbe avvenuto per la strada, vicino a dove era ospite la ragazza, che è residente in città e in quel momento stava rientrando nell’abitazione. 
 

Primo piano
Lo scontro

Livorno, moto contro furgone: gravissimo un 17enne

di Stefano Taglione