Piombino, bacia e palpeggia una donna in strada: condannato a due anni un 25enne
Il giovane l’avrebbe trattenuta costringendola a darle il numero di cellulare
PIOMBINO. L’avrebbe trattenuta per un polso e per i fianchi, palpeggiandola sui glutei e baciandola in bocca e sul collo. Costringendola – secondo l’accusa – a dargli il numero di cellulare. Per questo un venticinquenne marocchino, residente a Piombino, è stato condannato a due anni di reclusione (con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale) per violenza sessuale e privata. Il Tirreno omette il nome dell’uomo per non rendere riconoscibile la vittima. Il giovane è stato difeso dall’avvocata Elena Parietti e la vittima, di Piombino, all’epoca dei fatti aveva 22 anni. Gli episodi contestati risalirebbero all’ottobre di due anni fa.
La denuncia
La ragazza nel momento in cui sarebbe stata avvicinata dal venticinquenne stava rientrando a casa di alcuni conoscenti e, dopo essere stata costretta a dargli il numero di cellulare e ad aver subito le violenze, è riuscita in qualche modo ad allontanarsi, mettendosi al sicuro. Dopo aver parlato dell’accaduto alle persone a lei vicine, in poche ore, ha denunciato tutto al commissariato della polizia di Stato, con gli agenti che hanno immediatamente avviato le indagini, cercando di dare un volto e un nome a colui che lei ritiene essere il responsabile di quanto avvenuto in centro e che è stato condannato dal tribunale livornese di via Falcone e Borsellino, con il collegio presieduto dal giudice Ottavio Mosti, con a latere i magistrati Andrea Guarini e Tiziana Pasquali.
L’identificazione
L’uomo, grazie al lavoro degli inquirenti e alla ricostruzione della ragazza, era stato rapidamente identificato e indagato. A suo carico, da palazzo di giustizia, non era mai stata emessa alcuna misura cautelare e con la sospensione condizionale della pena non avrà limitazioni della libertà. I due, prima di quell’occasione, non si sarebbero mai frequentati, dato che – stando a quanto emerso – non si conoscevano neanche. Ma la ventiquattrenne – è questa, oggi, l’età della vittima – è stata comunque in grado di fornire ai poliziotti una sua descrizione, fondamentale per riuscire a capire chi fosse. Il tutto sarebbe avvenuto per la strada, vicino a dove era ospite la ragazza, che è residente in città e in quel momento stava rientrando nell’abitazione.
