Il Tirreno

La vertenza

Piombino, lavoratori Magona non pagati: dopo mesi arrivano i primi accrediti per gli interinali

di Manolo Morandini

	Uno stabilimento della Liberty Magona
Uno stabilimento della Liberty Magona

Il pagamento degli stipendi ai dipendenti diretti nei prossimi giorni. Al Ministero in programma il primo incontro tra Trasteel e sindacati

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PIOMBINO. C’è un’altra tessera che va al suo posto. Oggi arrivano gli accrediti sui conti correnti dei lavoratori interinali in Magona. Si tratta di quanto dovuto per agosto e stando a quanto comunicato dalla direzione dell’azienda ai sindacati settembre sarà pagato insieme ai magonisti. E qui non c’è ancora una data. Al tavolo è stato indicato che le spettanze saranno sui conti correnti la prossima settimana. E tutti incrociano le dita a fronte di una vertenza in cui gli impegni sono stati più volte disattesi.

Sul fronte dei 75 interinali dell’agenzia Lavorint, da cui dipendono, la situazione si è sbloccata con un accordo tra il committente Liberty Magona e la stessa agenzia, che si è impegnata a destinare le risorse messe a disposizione al pagamento delle spettanze. È un aspetto non secondario, che arriva in scia allo sblocco dei pagamenti della cassa integrazione fatto il 10 ottobre dalla direzione Inps di Livorno.

Al momento la stabilità della rete sociale garantita dal pagamento di stipendi e ammortizzatori resta la vera priorità di una vicenda che giorno dopo giorno si fa più drammatica. E che a cascata si scarica sull’indotto, in questo caso la stima è di almeno 200 addetti coinvolti. Senza contare il ventaglio di fornitori rimasti con il cerino in mano e che adesso guardano alla procedura di composizione negoziata della crisi che ha mosso i primi passi al tribunale di Firenze con il deposito dei documenti da parte di Liberty Magona e la nomina dell’esperto che si occuperà della negoziazione del debito.

L’obiettivo più generale per dare un futuro alla storica fabbrica, che vive il paradosso di saltare non per mancanza di mercato, ma per i riflessi di una crisi finanziaria del gruppo anglo-indiano, e garantire prospettive di lavoro resta una rapida cessione al gruppo svizzero Trasteel. Al tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy che si è tenuto l’8 ottobre è stato sottolineato dal Ministero l’intenzione di organizzare un incontro tra le organizzazioni sindacali e il gruppo svizzero, per un primo confronto sulle prospettive dello stabilimento. Incontro che dovrebbe tenersi questo pomeriggio con una riunione in videoconferenza tra i rappresentanti del Ministero, quelli di Trasteel e i segretari nazionali dei sindacati. Ma il percorso è ancora da costruire e deve necessariamente fare i conti con la procedura di certificazione negoziale della crisi avviata da Liberty Magona. L’istanza è solo un passaggio preliminare e non vincolante, per l’avvio formale del lungo e complesso percorso verso la possibile cessione dello stabilimento che potrà dirsi chiuso solo con la firma del passaggi davanti a un notaio. L’azienda, stando alle fonti sindacali, ha chiesto un termine per la procedura di sei mesi, ma ci sarebbe la speranza di riuscire a chiudere entro 90 giorni. Mentre da parte di Trasteel ci sarebbe la disponibilità, con la formula del lavoro conto terzi, a fornire 5mila tonnellate al mese di coils. Un modo per non far spegnere i motori allo stabilimento.

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