Il Tirreno

La tragedia

Morti nell’aereo precipitato, il colonnello Mettini nato e cresciuto a Piombino: «Il cielo la sua passione sin da ragazzino»


	Simone Mettini
Simone Mettini

A 48 anni era a capo del 70esimo Stormo di Latina dell’Aeronautica Militare, nell’incidente morto anche l’allievo

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PIOMBINO. Il cielo è sempre stata la sua passione. E il sogno di solcarlo come pilota lo ha perseguito con determinazione fin da ragazzo. Tanto da scegliere, dopo il biennio all’Itis Pacinotti di Piombino (città dove è nato), di trasferirsi a Forlì per diplomarsi all’Istituto Tecnico Aeronautico. Passione e talento hanno portato lontano Simone Mettini, 48 anni.

Ieri, mercoledì 1 ottobre, è rimasto vittima dell’incidente a bordo di un velivolo T-260B precipitato a Sabaudia, all’interno del Parco nazionale del Circeo, in provincia di Latina. A bordo del velivolo impegnato in una missione addestrativa e trovato in fiamme, è morto anche l’allievo Lorenzo Nucheli. Le cause dell’incidente sono ancora in fase di accertamento.

Da poco più di un anno Simone Mettini era al comando del 70º Stormo di Latina. Il 9 luglio 2024 aveva assunto l'incarico di guidare la scuola di volo, punto di riferimento per la formazione dei futuri piloti dell'Aeronautica Militare. Il coronamento di una carriera.

Ci sono legami più forti delle distanze. Quello di Simone Mettini con Piombino ha i volti degli amici con cui ha condiviso la passione per la scherma. Una disciplina in cui eccelleva e che lo aveva portato a farsi spazio nel gruppo sportivo dell’Aeronautica Militare. Però la passione per il volo non gli è mai venuta meno e vinto il concorso per entrare all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, l’istituto militare per la formazione degli ufficiali dell'Aeronautica Militare, non fu difficile per lui scegliere quale strada seguire. Abbandonato il gruppo sportivo, in cui rimase per meno di un anno, si è dedicato agli studi con brillanti risultati e una formazione di eccellenza che lo ha portato anche in California, lì dove si formano i piloti Top Gun.

Il colonnello Mettini era un istruttore pilota con migliaia di ore di volo e con molte missioni multinazionali alle spalle. Ha la voce rotta Lio Bastianini, che è stato il suo istruttore di scherma fino all’ingresso nel gruppo sportivo dell’Aeronautica Militare. «Quando ho appreso la notizia è come se mi avessero dato un cazzotto in faccia – dice –. Siamo rimasti sempre legati e di tanto in tanto continuavamo a sentirci. Lo ricordo come un ragazzo molto capace e determinato, al punto che nell’ottica di trasferirsi a Forlì per frequentare l’Istituto tecnico Aeronautico, poiché era un po’ paffutello, si mise a osservare un regime di dieta ferrea pur di avere tutte le carte in regola per esservi ammesso». Un affetto tra istruttore e allievo che non si è mai affievolito. «L’ultima volta ci siamo sentiti a luglio», ricorda Bastianini.

Sulle pedane del Circolo scherma di Piombino si sono create amicizie e legami talmente solidi che in occasione del matrimonio di Simone Mettini a Napoli, da Piombino venne organizzato un pullman per non mancare alla cerimonia. Un colpo al cuore per tanti la morte del colonnello Mettini, nonostante da anni sia lui che la sua famiglia di origine non vivessero più in città a Piombino aveva saputo coltivare rapporti anche a distanza.

Simone Mettini abitava ad Aprilia con la moglie e i due figli. Numerose le attestazioni di cordoglio dai vertici delle Forze armate alal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto.

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