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Parchi, il nuovo Cda può attendere: pasticcio sulle nomine in assemblea

Parchi, il nuovo Cda può attendere: pasticcio sulle nomine in assemblea<br type="_moz" />

A far saltare il banco è il mancato rispetto della rappresentanza di genere

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Piombino Ancora una fumata nera. La matassa non è sciolta. Resta più di una questione aperta per il futuro della Parchi Val di Cornia. Le divisioni tra i Comuni soci non sono venute meno neppure al momento di arrivare a nominare i membri del nuovo Consiglio di amministrazione. L’operatività in questa fase è garantita da Luca Ardenghi, delegato del Comune di Piombino che è il socio di maggioranza, a ricoprire il ruolo transitorio di amministratore unico.

L’obiettivo annunciato di arrivare a comporre la nuova governance dell’azienda entro luglio è stato bucato. Resta top secret la rosa dei candidati al Cda che prevede fino a cinque componenti. L’unica certezza è la riconferma per il presidente uscente Ardenghi, al di là del ruolo transitorio di amministratore unico. Sul resto, invece, è nebbia fitta. L’ultima assemblea dei soci convocata il 18 luglio si è chiusa con un nulla di fatto. Anzi, stando a quel che è dato sapere, adesso c’è da passare l’estate e quindi viene tutto rimesso nei cassetti fino a settembre.

A far saltare l’attesa fumata bianca sarebbe stato il mancato rispetto della rappresentanza di genere, che deve essere garantita nei Consigli di amministrazione di società pubbliche. Insomma, considerando la composizione a cinque devono essere nominati tre uomini e due donne oppure viceversa. A Piombino da sempre è riconosciuta l’indicazione di tre componenti mentre gli altri due sono espressione dei soci di minoranza, ovvero i comuni di Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta. La proposta piombinese prevederebbe, come nel precedente Cda della Parchi, due uomini e una donna. Stando così le cose gli altri due membri possono essere due donne oppure un uomo e una donna. Ed è qui che si sarebbe consumato l’inciampo con i soci arrivati al tavolo con l’indicazione di due uomini. Questo è l’unico dato certo. Da qui si si tratta di scegliere le possibili interpretazioni. E le sfumature vanno da una leggerezza, per cui ci si è dimenticati del criterio di rappresentanza di genere, all’utilizzo di quest’ultimo per agitare ulteriormente le acque e far slittare ancora la nomina del Cdal

M. M.



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