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Itticoltura a Piombino, la gara è un flop per uno dei tre lotti: cosa succede adesso

di Manolo Morandini

	Gabbie per l’allevamento offshore nel golfo di Follonica
Gabbie per l’allevamento offshore nel golfo di Follonica

Alla scadenza nessuna delle società presenta l’offerta. Il Comune corre ai ripari con una procedura senza bando

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PIOMBINO. Il primo buco nell’acqua è del 9 giugno. A più di un anno dalla determina dirigenziale 556 del 13 maggio è ancora in corso la procedura di evidenza pubblica con cui il Comune di Piombino si propone di assegnare tre campi di allevamento a mare, riconducibili ad altrettante aziende che hanno le concessioni scadute. Il passaggio a vuoto ha i confini del lotto 1, che è riferito ai 195 ettari gestito da Ittica Golfo di Follonica, società che è riconducibile a Gruppo del pesce. Si sono fatti avanti in quattro. Uno è stato escluso e gli altri, quando si è trattato di presentare la documentazione per articolare l’offerta, sono spariti tutti.

Restano agitate le acque nel golfo di Follonica. L’avvio della fase due della procedura, messa in campo dall’ufficio Demanio del Comune di Piombino, almeno per il lotto 1 deve introdurre il piano B. Nel caso del lotto di 195 ettari gestito da Ittica Golfo di Follonica, società che è riconducibile a Gruppo del pesce, si sono fatti avanti in quattro, ma uno dei pretendenti è stato escluso perché dalle verifiche risultano irregolarità contributive. Il tutto lo si può ricostruire sulla base dei numeri con cui sono state protocollate le manifestazioni d’interesse, ma i nomi delle società non è dato conoscerli in questa fase della procedura. Tre quindi le aziende che entro il 9 giugno avrebbero potuto formulare un’offerta. Invece, nessuno si è fatto avanti. Anzi il quadro cambia ulteriormente perché torna in pista anche chi è stato escluso.

Le verifiche

Dalle verifiche fatte dal Comune dopo il 9 giugno tutte le società, anche quella esclusa, sono in una posizione di regolarità contributiva. Verrebbe da chiedersi il perché andare a controllare la situazione di chi si è precedentemente escluso. E qui pare che ci sia stato lo zampino di un ricorso amministrativo. E comunque stando alle carte non vi è alcun riferimento. La motivazione che viene data per rimettere in pista tutti è un’altra.

Il rimedio

Il rimedio al flop è l’avvio di una procedura negoziata, senza bando, prevista dall’articolo 36 del Codice degli appalti. Procedura a cui sono invitate le quattro società che avevano manifestato interesse al lotto 1. E ciò nel nome del “più ampio coinvolgimento dei potenziali interessati”, per dirla con i termini utilizzati nella determina numero 666 dell’11 giugno. Dei quattro però tre sembra abbiano perso l’interesse iniziale, dato che non hanno formalizzato un’offerta nei termini del bando. Resta solo da misurare quello di chi da escluso è tornato in pista. E sperare che magari possa riaccendersi la fiamma dell’interesse in chi si è sfilato in corsa. Di certo, le quattro società si vedranno recapitare dal Comune di Piombino la lettera d’invito alla procedura negoziata.

Lo scenario

Otto le società che si sono fatte avanti, ma con interessi che sembrano concentrarsi soprattutto sull’area assegnata fino al 31 dicembre 2023 ad Acqua Azzurra Toscana, che nel bando di gara corrisponde al lotto 3. Nelle altre due operano Agroittica Toscana (lotto 2) e Ittica Golfo di Follonica. È il quadro che emerge all’avvio della fase due, quella per cui avendo ricevuto più manifestazioni su ciascun campo a mare si apre la procedura comparativa delle proposte. Ovviamente salvo il lotto 1 che adesso segue un’altra strada.

A mettere gli occhi sul lotto 2, 195 ettari a mare gestiti fino ad oggi da Agroittica Toscana, risultano due società di cui una ha manifestato interesse anche per il lotto uno. Mentre sul lotto 3, che si estende per 123 ettari, ed è gestito da Acqua Azzurra Toscana, si sono fatti avanti in sei e di questi tre concorrono anche all’assegnazione di altri lotti a mare.

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