Il Tirreno

La disavventura

Aggredito da otto cinghiali all’Elba: ora sull’isola è allarme, tra incidenti mortali e avvistamenti quotidiani

di Manolo Morandini

	Le ferite riportate da Giovanbattista Arnaldi
Le ferite riportate da Giovanbattista Arnaldi

Il racconto di Giovanbattista Arnaldi: «Otto cinghiali di grossa taglia e altri più piccoli. Come ho sempre fatto ho battuto le mani per allontanarli, ma a quel punto un esemplare di quelli più grossi ha provato a caricarmi. Non ci ho pensato due volte, ho iniziato ad allontanarmi correndo»

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CAMPO NELL’ELBA.  Caricato da un branco di cinghiali, paura a San Piero, all’isola d’Elba. L’episodio che riaccende i riflettori sull’emergenza ungulati sull’isola è accaduto nella serata di venerdì 20 giugno. Giovanbattista Arnaldi, 66 anni da compiere, stava raggiungendo l’appezzamento di terreno che coltiva alle spalle della sua abitazione. Risultato? L’anulare della mano sinistra fratturato, varie escoriazioni e microlesioni a tre vertebre che gli sono valse la prognosi di un mese. Il tutto per le conseguenze della caduta nel tentativo di mettersi al sicuro.

Allarme cinghiali

Quanto accaduto è solo l’ultimo di una scia di episodi che mettono in luce i pericoli di una convivenza che ha superato da tempo il limite di guardia. Tant’è che la Prefettura di Livorno si è mossa per mettere intorno a un tavolo tutti gli enti che a vario titolo hanno competenze in materia per dare un segnale chiaro fin da subito che l’emergenza non è più rinviabile. A dare una prima spinta alle istituzioni è stata la tragedia che si è consumata il Primo maggio sul rettilineo della strada provinciale del Monumento, che collega le località balneari gioiello di Marina di Campo e Lacona. Rocco Andrianò, 59 anni, è morto a bordo della sua moto travolto da un cinghiale sbucato all’improvviso sul suo percorso.

Gli avvistamenti e l’ultimo caso

Gli avvistamenti di ungulati sono una costante. Nelle strade dei paesi si muovono incuranti delle persone, come sulle strade. Arnaldi ha deciso di raccontare la disavventura che lo ha visto protagonista per mettere in guardia le persone e sollecitare nel suo piccolo l’avvio di interventi non più rinviabili. Sono le 21,30 di venerdì quando decide di raggiungere il terreno alle spalle della sua casa. Ed è qui che si è trovato di fronte «otto cinghiali di grossa taglia e altri più piccoli – racconta –. Come ho sempre fatto ho battuto le mani per allontanarli, ma a quel punto un esemplare di quelli più grossi ha provato a caricarmi. Non ci ho pensato due volte, ho iniziato ad allontanarmi correndo». Il tutto finché dopo una ventina di metri, nella concitazione del momento e con la poca luce, è finito per cadere impattando di schiena in un fossato. E la caduta è forse stata la sua fortuna. «Una volta a terra ho sentito l’animale avvicinarsi. Si è fermato a una trentina di centimetri, ha grugnito e poi si è allontanato».

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