Piombino, sciopero a impianti quasi fermi: la protesta entra dentro la città
A luglio scade la cassa integrazione per Liberty Magona
PIOMBINO. Lo sciopero che ferma gli impianti e la produzione rischia di essere un ricordo lontano. Nei confini del polo siderurgico di Piombino il 12 giugno i sindacati chiamano all’appello i lavoratori. Ma più che fermare le fabbriche, che in larga parte lo sono già, contano di portarli nel cuore del centro cittadino. In una città che appare sempre più distratta. Sono lontani i fiumi di persone pronte a sostenere la battaglia per la difesa delle acciaierie. Pesa anche il continuo balletto di scenari salvifici che nel tempo sono evaporati. Sono ormai undici anni dal simbolico spegnimento dell’altoforno. E l’orizzonte del lavoro che sembra a portata di mano ogni volta scivola via. Un pezzetto più in là, quanto basta per non spegnere le luci.
A dettare l’agenda e dare l’urgenza sono le scadenze degli ammortizzatori sociali. All’inizio di luglio scadono gli ammortizzatori per Liberty Magona. Manca meno di un mese e resta da chiarire se potrà essere rinnovata la richiesta per un anno di cassa in deroga a fronte di risorse che dovrebbero essere nella disponibilità della Regione Toscana. A settembre sarà la volta dei lavoratori di Piombino Logistics, a ottobre per quelli di Gsi e a gennaio per Jsw. Un calendario fitto a cui guardano i sindacati che allo sciopero del 12 giugno sono pronti a far seguire altre iniziative arrivando anche a Roma. Tra l’altro le vertenze locali si innestano su quella legata al rinnovo del contratto dei metalmeccanici per cui oil 20 giugno è previsto uno sciopero con concentramento a Firenze. “Se pensano di farci morire abbiamo ancora cartucce da sparare”. È questo il mantra che fotografa il clima di cui si fanno interpreti le segreterie provinciali Fim, Fiom e Uilm che hanno proclamato lo sciopero del 12 giugno. Agitazione dalle 9 alle 13 che per volontà delle Rsu di Jsw, Piombino Logistics e Gsi sarà estesa anche al secondo e al terzo turno, con braccia incrociate per quattro ore a fine turno, con l’obiettivo di alzare il livello della mobilitazione. E ciò la dice lunga delle incertezze che si legano al perimetro Jsw. Dall’accordo di programma di cui pare si siano perse le tracce al treno di laminazione rotaie, l’unico impianto rimasto in funzione che marcia a scartamento ridotto. Già si preannunciano fermate a luglio e agosto.
Nella vertenza Liberty Magona proseguono gli incontri con potenziali acquirenti dello stabilimento, ma senza che vi sia la proprietà a fare chiarezza sul debito tutti resta confinato alla fase interlocutoria. Lo stabilimento lavora pochissimo ed è incerto l’arrivo di un prossimo carico di coils da Taranto. Nel caso di Metinvest Adria, invece, proseguono gli incontri per limare il testo che viene dato per fatto ma la firma dell’accordo di programma non c’è ancora stata. Il problema sarebbe il reperimento delle risorse necessarie per la banchina. Nel testo dell’accordo di programma viene indicato che deve essere pronta nel 2027, e se così non fosse che all’azienda sia garantita una priorità nell’uso delle altre. Eppure, stando alle dichiarazioni, se la nave rigassificatrice verrà trasferita nella darsena nord si libererà la banchina est. Da qui il rischio di un paradosso per i sindacati: non si farà l’investimento perché mancano le banchine e allo stesso tempo si tengono ferme quelle che ci sono.
Nel conto si mettono anche i due treni di laminazione, barre e vergella, che Jsw aveva fermato da tempo e che rientrano nel perimetro degli impianti da dismettere per fa spazio all’acciaieria elettrica di Metinvest Adria. Entrambi dismessi senza colpo ferire.
«Ora basta, Piombino ha dato tanto all’Italia e adesso merita rispetto! ». Lo affermano a una sola voce le segreterie provinciali Fim, Fiom e Uilm nel proclamare lo sciopero il 12 giugno dalle 9 alle 13 in Jsw Steel Italy, Piombino Logistics, Gsi Lucchini e Liberty Magona. Lo sciopero prevede il concentramento in piazza Gramsci alle 9, 30 e da qui il corteo a cui seguirà il comizio sotto il municipio con gli interventi dei segretari nazionali Fim, Fiom e Uilm.