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Tuscany Trail 2025: viaggio in bici tra natura, cultura e sostenibilità con oltre 6mila partecipanti da 50 Paesi – Video

di Manolo Morandini

	Dei cicloturisti durante una passata edizione del Tuscany Trail e Andrea Borchi, fondatore e organizzatore della manifestazione
Dei cicloturisti durante una passata edizione del Tuscany Trail e Andrea Borchi, fondatore e organizzatore della manifestazione

Parla il fondatore e organizzatore Andrea Borchi: «Campiglia si è preparata per accogliere al meglio i partecipanti, tante le persone che stanno dando una mano»

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CAMPIGLIA. Due i tragitti nel nome del turismo lento: il classico di 450 km e una nuova versione di 160 km, pensata per chi vuole avvicinarsi al bikepacking. Non una gara, ma un’esperienza inclusiva che coniuga natura, cultura, gastronomia e sostenibilità. Il Tuscany Trail è un viaggio collettivo. Le partenze dei 6.100 partecipanti saranno scaglionate da oggi, dopo le ore 13, al 23 maggio. E così il rientro, fino al 28 maggio. Due percorsi ad anello, con inizio e fine dall’area fieristica di Venturina Terme dov’è allestito il village. «Campiglia si è preparata per accogliere al meglio i partecipanti – dice Andrea Borchi, fondatore e organizzatore di Tuscany Trail –, con tantissime persone che stanno dando una mano. Nei giorni dell’evento porteremo sul territorio 20mila presenze, quindi già questo dà un’idea dell’importanza». Che aggiunge: «Lavoriamo a stretto contatto con l’amministrazione comunale per portare il massimo beneficio da questa manifestazione. Non ci fermeremo alla sola settimana dell’evento, ma veicoleremo il messaggio che per una vacanza questo è un luogo ideale per fare cicloturismo, che per sua natura è un turismo diffuso e non resta dentro ai confini di un solo comune. Ma questa è un’area strategica. Tanto per fare degli esempi hai il promontorio di Piombino, volendo puoi prendere il traghetto per l’Elba, o raggiungere Castiglione della Pescaia. Questa è un’ottima base e siamo impegnati a veicolare il messaggio che la Toscana è pedalabile per undici mesi all’anno».
 

Nato per passione, il Tuscany Trail non ha mai smesso di crescere. Siamo alla 13 edizione. «L’evento è cresciuto tutti gli anni, dai 68 partecipanti nel 2014 quest’anno abbiamo raggiunto i 6.100 e abbiamo scelto di chiudere le iscrizioni nel giro di pochi giorni perché puntiamo a una crescita che sia gestibile, già rispetto al 2024 ci sono 1.300 iscritti in più». C’è anche un altro record. «È il primo evento al mondo nel gravel per numero di partecipanti», sottolinea Borchi. Che aggiunge: «Noi siamo bravi ad organizzarlo, siamo nati come associazione e nel tempo ci siamo professionalizzati. Ma è il fattore Toscana a confermarsi un paradiso per il gravel, con il suo patrimonio di strade bianche che è perfetto per la bici. Quando raccontiamo che facendo il gravel ti diverti diciamo la verità. È il fenomeno più importante del ciclismo, in questi è cresciuto tantissimo. Tramite l’App Strava che è utilizzata da chi lo pratica si registra una crescita nell’ordine del 45 per cento nel 2024. Il gravel ha bisogno di strade bianche e la Toscana ne è piena, anche in America le strade bianche non mancano, ma non riescono a fare gli stessi numeri».

La Toscana si conferma mèta richiesta a livello nazionale e internazionale anche secondo State of the Cycling Tour Operators Industry 2024, il rapporto di Eurovelo, Atta e Cycle Summit che ha intervistato 248 tour operator. La partecipazione all’edizione 2025 del Tuscany Trail ne restituisce la misura. «Tra i partecipanti il 52 per cento sono stranieri e arrivano a Campiglia Marittima da 50 Paesi. Si tratta di un evento non competitivo a cui si viene per fare un’esperienza di viaggio consapevole e sostenibile, con il tempo che è dettato dalla velocità di pedalata, dai 18 ai 20 chilometri all’ora, in una cornice incredibile che è la Toscana. E qui trovano un meteo che a casa loro non hanno».

I numeri sono importanti. «Dagli studi che abbiamo fatto fare si stima una ricaduta sui territori interessati dal Tuscany Trail di 20 milioni di euro. È l’evento che porta le maggiori ricadute in Toscana. Solo nei giorni della manifestazione avremo 60mila pernottamenti, che significa mettere in conto che chi soggiorna dovrà tirare fuori i soldi per la camera, la cena, la colazione e gli spuntini. I partecipanti sono persone con un potere di spesa superiore alla media, basta pensare al valore della bici e delle attrezzature». Che aggiunge: «L’importanza la dà anche il fatto che per la prima volta la presentazione è stata fatta con una conferenza stampa in Regione dove oltre alla sindaca di Campiglia Marittima e all’assessore regionale al Turismo sedevano i rappresentanti di Toscana promozione Turistica e Fondazione Sistema Toscana che sono il braccio operativo della promozione turistica regionale. E un altro segnale della bontà della manifestazione è la capacità di fare sistema: i 24 comuni attraversati si sono seduti allo stesso tavolo. Il cicloturismo smuove a livello mondiale 9,8 miliardi di euro, e l’Italia è la prima destinazione in Europa davanti alla Spagna e alla Francia. La Toscana e il Trentino sono le prime due regioni. Si tratta di lavorare affinché questa posizione rimanga».

Per Campiglia Marittima si tratta di un esordio. «È la prima edizione a fronte di un contratto di tre anni con il Comune che auspico già possa essere rinnovato – conclude – . Anche le associazioni di categoria vedono che cosa significa il Tuscany Trail con strutture ricettive che già dalla fine del 2024 hanno ricevuto le prenotazioni per i giorni dell’evento. Campiglia sta credendo molto in questa manifestazione e ha messo in piedi un enorme sforzo organizzativo, ci crede fino in fondo. Riempiremo l’area fieristica. E poi c’è il Wave che vuole sottolineare l’offerta turistica destagionalizzata rispetto al balneare. E qui ci sono tutte le carte in regola per farlo e al meglio».

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