«Qui lo sgambatoio è una trappola» La denuncia dei padroni dei cani
Allarme dei cittadini per l’area del Perticale: «Degrado e pericoli per tutti»
Piombino È uno spazio che dovrebbe garantire libertà e sicurezza ai cani, offrendo un luogo protetto e tranquillo per correre e socializzare. Che dovrebbe rappresentare anche un momento di serenità pure per i padroni, che qui possono lasciare il cane libero in sicurezza in area recintata. Invece, lo sgambamento del Perticale, a Piombino, versa in uno stato di abbandono che preoccupa sempre più i cittadini. Frequentatori abituali e proprietari di animali denunciano un lungo elenco di criticità: dalla mancanza di manutenzione alla totale assenza di controlli, fino al rischio concreto per l’incolumità di animali e persone.
«Vorremmo denunciare il degrado in cui si trova quest’area — racconta Emma, portavoce del gruppo — La rete di recinzione è rotta da non si sa quanto e i rattoppi fatti con mezzi di fortuna non bastano: i cani, anche di media taglia, possono scappare in strada. Una volta ho dovuto rincorrere la mia canina in mezzo alle auto parcheggiate». Oltre alla rete, a rendere pericolosa l’area sono le condizioni del suolo: non semplici buche, ma vere e proprie voragini, coperte dall’erba alta e quindi difficili da individuare. «Sono una trappola — spiegano — sia per i cani che per noi. Basta un passo falso e ci si fa male».
Non va meglio sul fronte della dotazione: la panchina è rotta, con viti sporgenti che possono ferire i cani.
Il rubinetto da cui dovrebbe uscire l’acqua non funziona più “da tempo memorabile”, e chi frequenta il posto è costretto a portare da casa bottiglie e ciotole. Inoltre, manca un cartello con le regole basilari per l’uso dell’area, creando spesso tensioni tra i proprietari.
«Il mio cane non va d’accordo con gli altri — racconta un nonno con un cocker a guinzaglio — e avrebbe bisogno di stare da solo il tempo necessario, ma ogni volta è un litigio. Senza regole scritte e senza qualcuno che vigili, ognuno fa come vuole e il risultato è che diventa impossibile usare questo spazio in modo sereno». Chi frequenta l’area lo fa nel rispetto degli altri e della città, portando con sé acqua, raccogliendo i bisogni e cercando di convivere con educazione. Ma così, denunciano, non si sente tutelato. «Non si tratta di un vezzo — concludono — ma di un servizio pubblico. Basta poco per renderla sicura e decorosa, ma serve attenzione da parte del Comune».
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