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Piombino, tre barche in fiamme al porto turistico: cosa ha innescato l'incendio? La prima ipotesi – Video

di Manolo Morandini
Piombino, tre barche in fiamme al porto turistico: cosa ha innescato l'incendio? La prima ipotesi – Video

Delle tre imbarcazioni, due a motore e una a vela, una è affondata

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PIOMBINO. È una colonna densa e nera. Segna l’orizzonte della città che guarda verso il porto. Sono da poco passate le 8 del mattino del 1° febbraio. In città scatta l’allarme. Qui Marina Arcipelago Toscano, il nuovo porto turistico di Piombino che fa capo alla cooperativa La Chiusa. All’ormeggio ci sono tre imbarcazioni in fiamme. Immediati i soccorsi. In attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco del distaccamento di Piombino, si mettono in sicurezza gli altri natanti ormeggiati nella zona del rogo. E si attivano i sistemi antincendio.

Alla fine, quel che resta sono tre relitti inceneriti. Sono servite più di quattro ore ai vigili del fuoco per avere ragione delle fiamme che hanno divorato gli scafi in vetroresina, tutti oltre i 10 metri. Tre le autopompe arrivate sul luogo dell’incendio. E a supporto è arrivato anche il mezzo nautico della polizia. Delle tre imbarcazioni, due a motore e una a vela, una è affondata. Delle altre due resta solo il guscio. Ancora verso le 13 c’erano delle tracce di fumo nonostante la fase di emergenza fosse ormai superata da un paio d’ore. A ruota sono stati attivati i dispositivi per il contenimento dei rischi di inquinamento del mare. Installate delle panne di contenimento all’interno del bacino dell’approdo turistico il personale ha utilizzato anche degli speciali teli che servono a catturare gli idrocarburi fini ti in acqua. A dare una mano anche gli ormeggiatori del porto di Piombino. Sul posto oltre ai vigili del fuoco anche la capitaneria di porto. Superata l’emergenza, adesso si tratta di far luce sulle cause di innesco delle fiamme. Non sarà facile e neppure immediato, dicono gli addetti ai lavori. All’area della Marina Arcipelago Toscano si accede dalla strada del Quagliodromo. Il porto turistico, che ha aperto ufficialmente le porte l’11 luglio 2023, è uno spazio sorvegliato.

Non sono stati riscontrati movimenti anomali nella zona vigilata, e neppure sono state trovati segni particolari che potrebbero alimentare l’ipotesi del dolo. A farsi strada, ma la conferma arriverà solo dopo gli accertamenti dei vigili del fuoco, è che a innescare le fiamme sia stato un cortocircuito. Una fatalità non poi così remota per chi ha esperienza di nautica da diporto. Potrebbe essere dovuta a una batteria a bordo messa in carica alla colonnina elettrica della banchina.

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