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La Pila, dopo le urne il silenzio: Alatoscana scrive ai sindaci

La Pila, dopo le urne il silenzio: Alatoscana scrive ai sindaci

La società chiede di rompere lo stallo per scongiurare la chiusura. Senza una proroga e una scelta sulla pista la società cesserà di esistere

29 maggio 2023
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CAMPO NELL’ELBA. È come se il referendum concluso senza il raggiungimento del quorum avesse svuotato di energie il dibattito. Con un piccolo particolare, i problemi che erano sul tavolo prima di arrivare alla consultazione indetta dal sindaco di Campo Davide Montauti sono gli stessi di prima. Insomma, dopo un giro completo sulle montagne russe, l’aeroporto della Pila è tornato in un angolo, avvolto da una coltre di indifferenza e silenzio. Uno stallo che non va giù ad AlaToscana, la società che gestisce lo scalo aeroportuale, che si trova nelle sabbie mobili. Senza certezze sul sostegno delle amministrazioni al progetto di ampliamento della pista, passo fondamentale per poter stare sul mercato.

E con l’incombere di scadenze societarie, a partire dalla scelta di restare o meno nella compagine societaria da parte di Toscana Aeroporti. A tale proposito la società che gestisce lo scalo di Marina di Campo, attraverso il suo amministratore unico Claudio Boccardo, ha inviato una comunicazione formale ai sette sindaci dell’isola e alle associazioni di categoria e per conoscenza all’assessore regionale ai Trasporti Stefano Baccelli, per provare a rianimare un dibattito che dopo il voto del referendum (terminato con un’affluenza del 36,65 inferiore al quorum con una prevalenza del No all’ampliamento – 730 voti – rispetto al Sì c on 646 voti). Boccardo ha fatto sapere che, dalla data del referendum ad oggi non via stato alcun contatto tra le istituzioni coinvolte e Alatoscana. Società che, ricorda l’amministratore unico, in assenza di proroghe o decisioni urgenti, cesserà di esistere a partire dal prossimo 31 dicembre.

L’obiettivo di Alatoscana è quello di riportare sul tavolo delle istituzioni il dossier aeroporto nel più breve tempo possibile. Questo per scongiurare la chiusura dell’aeroporto campese e, di conseguenza, il venire meno di tutti i servizi a esso connessi. Sono ad oggi 12 gli addetti diretti dell’aeroporto della Pila, un numero che sale fino alle 30 unità se si considerano le attività indirettamente collegate allo scalo. A questo si aggiunge, ovviamente, un indotto più ampio, legato in qualche modo alle attività dello scalo e allo sbarco dei turisti. Sono tre i punti chiave, passi obbligati per la società gestore: la decisione sulla proroga di Alatoscana, unico modo per evitare la cessazione della società, il via libera all’ampliamento della pista e l’attivazione di una nuova procedura per la pubblicazione di un bando per la continuità territoriale aerea quinquennale con gli scali di Pisa, Firenze e Milano che, visto lo stallo attuale, potrebbe partire solo da 2024. Insomma, il referendum non ha sbrogliato la matassa, ma i tempi per le decisioni sono scaduti. 

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