In aula
Piombino, la città blindata per la manifestazione No-Rigass: duemila in corteo – Video
Via al corteo di protesta nazionale contro le energie fossili, fischi e contestazione per il sindaco di Fratelli d’Italia
PIOMBINO. Un elicottero della guardia di finanza in volo sopra le case della città dell’acciaio fin dal primo mattino. E poi camionette e auto-civetta di polizia, carabinieri e guardia di finanza alle rotatorie e agli incroci in ingresso a Piombino. Oltre che appostate in piazza Verdi e in piazza Bovio, i due snodi attraverso cui si svolge il corteo di protesta promosso dai comitati contrari ai rigassificatori e all’uso delle energie fossili.Piombino si è dunque svegliata blindata in vista della manifestazione nazionale che ha preso il via alle 14 da Largo Caduti del lavoro per poi attraversare il centro fino in piazza Bovio, uno dei luoghi simbolo della città.
Il corteo è aperto dallo striscione "Per la giustizia climatica, liberiamoci da fossile e dalle opere inutili" ed è promosso dalle sigle 'Per il clima, Fuori dal fossile' e 'Rete no Rigass No Gnl'. Erano presenti associazioni ambientaliste, sindacati di base, studenti, esponenti di M5s, Sinistra Italiana, Prc e Potere al Popolo e delegazioni dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di Viareggio e degli operai della ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze). I manifestanti hanno gridato slogan contro il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Tra i presenti anche il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari (Fdi), che ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro l'installazione della nave rigassificatrice nel porto.Il corteo ha sfilato pacificamente per le vie cittadine, sempre controllato da un imponente schieramento di forze dell'ordine, ed è arrivato in piazza Bovio dove, dopo un minuto di raccoglimento per le vittime della strage di Cutro (Crotone), sono iniziati gli interventi dal palco. Anche il sindaco Ferrari ha preso la parola ma è stato contestato da un gruppo di manifestanti di sinistra e costretto a interrompere il proprio discorso nonostante alcuni suoi sostenitori lo applaudissero.