Il Tirreno

Ricorso al Tar, scontro sul Gattarossa

di Cecilia Cecchi
Ricorso al Tar, scontro sul Gattarossa

Udienza per chiedere di sospendere la determina di decadenza il 7 febbraio

26 gennaio 2023
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PIOMBINO Scontro per il Gattarossa, ci siamo. Per il Comune di Piombino la concessione decaduta a causa di inadempienze e subito la titolare (da sempre) del chiosco Giovanna Gianna Manneschi aveva annunciato il ricorso al Tar. «Determina dirigenziale inattesa – aveva spiegato Manneschi ricevendola – visto il rinnovo fino al luglio 2028».

Il 22 novembre è la data della determina della “decadenza”. Contestate alla titolare una serie di inadempienze. A corredo una nota della guardia di finanza per irregolarità in materia di concessioni pubbliche. Tra le notifiche cambiamenti a livello societario al registro delle imprese. E poi Manneschi non avrebbe compiuto i necessari controlli nei confronti del gestore.

Dunque la decadenza. Il Gattarossa, che sarebbe stato aperto persino a dicembre col primo raggio di sole, è chiuso da ottobre. Mentre i lavori annunciati dal Comune per la messa in sicurezza della falesia, che dovevano partire il 24 ottobre e durare sette mesi, non sono neppure cominciati. Poi il nuovo piano del commercio (votato a maggioranza il 19 dicembre) che ne prevede un altro di chiosco, anche se “senza sedute” a poche centinaia di metri di distanza, dov’è la maxi panchina. Il Comune (verbale di giunta pubblicato sull’albo pretorio) sarà difeso a Firenze da Cecilia Bertolini, studio a Pisa in lungarno Galilei (spesa complessiva 6mila 869, 35 euro).

Insomma Manneschi – rappresentata dallo studio piombinese di Simone Valenziano con Nicola Pennati – ricorre contro la determina di decadenza «ritenendo che ci siano motivi validi e particolari vizi anche formali proprio relativi all’atto». A quanto sembra “discutibili” pure in relazione al recente rinnovo della concessione.

Ma ci sono una serie di questioni giuridiche di non immediata soluzione, come sempre capita in casi simili. Ecco perché in pratica nell’udienza a porte chiuse fissata per il 7 febbraio sarà chiesta una sospensiva della determina in vista del dibattimento e del processo. Questo anche perché il chiosco è chiuso da mesi e ovviamente questo mette a rischio qualunque programmazione e investimento. Tra pochi giorni, primo atto.


 

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