Il Tirreno

emergenza coronavirus 

A Piombino l’ambulatorio che studia il “Long Covid”

31 agosto 2021
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piombino. Quattro ambulatori in rete per seguire i pazienti che sono guariti da forme gravi di Covid 19. Sono quelli che si trovano agli ospedali di Pontedera, Volterra, Cecina e Piombino. Attivi già dalla primavera del 2020, subito dopo la prima ondata pandemica, e poi riattivati tra il dicembre e il gennaio scorsi, con la seconda ondata, hanno seguito fino ad oggi oltre 350 persone che, superata la fase acuta della malattia, continuano ad accusare sintomi tipici del cosiddetto “Long-Covid”: difficoltà respiratorie dovute ad alterazioni nella ossigenazione, fatica muscolare, stanchezza, ma anche ansia, disturbi dell’attenzione, difficoltà a concentrarsi.

Tutti questi postumi non hanno a che fare solo con l’apparato respiratorio che è il principale bersaglio del virus, ma anche con il coinvolgimento di altri organi colpiti dall’infezione, come il cuore, il sistema nervoso centrale e con la persistenza di uno stato infiammatorio.

Contrariamente a quanto si ritiene, il Long Covid può interessare sia soggetti che sono stati ospedalizzati, sia coloro che sono stati trattati a domicilio. «Stiamo analizzando i dati diagnostici raccolti in questi mesi – dice il dottor Guido Vagheggini, che coordina i quattro ambulatori di follow up post Covid – e li presenteremo al prossimo congresso Internazionale della European Respiratory Society. Abbiamo infatti osservato che è proprio nei soggetti in cui persistono alterazioni ecografiche e funzionali dell’apparato respiratorio che si riscontrano maggiore affaticabilità ed alterazioni del benessere psicologico e della qualità di vita. A Pontedera, Volterra, Cecina e Piombino abbiamo adottato un approccio multidisciplinare per monitorare gli effetti del Covid sul lungo periodo, ponendo una particolare attenzione ai sintomi indicativi di impegno neuropsicologico, che indaghiamo con una serie di test messi a punto in collaborazione con il dipartimento di psicologia clinica dell’università di Pisa, in particolare con il direttore Angelo Gemignani e la dottoressa Francesca Marzetti Moro».

«A segnalarci i pazienti che devono essere seguiti – continua Vagheggini – sono sia le strutture ospedaliere dove queste persone sono state ricoverate, oppure i medici di medicina generale, che li hanno seguiti a casa anche grazie alle Usca».

«Il Dipartimento delle Specialità mediche della Ausl Toscana nord ovest, nelle persone del dottor Roberto Bigazzi, del dottor Roberto Andreini e del dottor Renato Galli, ha fortemente promosso e sostenuto questa iniziativa – conclude Vagheggini –E voglio ringraziare per il loro impegno i medici insieme ai quali abbiamo realizzato e portato avanti questo progetto: Giuseppa Levantino, Simone Meini e Mauro Taccola per gli ospedali di Volterra e Pontedera, Annalisa Mannucci e Fabio Paolo Scotto per l’ospedale di Cecina, Giulio Bardi per l’ospedale di Piombino».

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