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Infiltrazioni e muffa nelle case popolari di Portoferraio: «Si deve intervenire, così è pericoloso»

Claudia Guarino
Infiltrazioni e muffa nelle case popolari di Portoferraio: «Si deve intervenire, così è pericoloso»

Luca Godi e Stefania Arrostini vivono in via Carducci: «Muri impregnati d’acqua e pozze ai piedi delle scale»

29 aprile 2021
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PORTOFERRAIO. Le macchie di umidità e la muffa presenti sulle pareti appaiono subito, non appena viene aperto il portone d’ingresso. «Venga, le facciamo vedere anche la cantina. Guardi quanta acqua». Luca Godi e Stefania Arrostini vivono al civico 60 di via Carducci, a Portoferraio, in un appartamento di edilizia residenziale pubblica. «Qui servono dei lavori, non si può andare avanti così. È una situazione degradante e pericolosa. Abbiamo provato a contattare più volte Casalp, ma le cose non cambiano». Durante il racconto la coppia mostra la muffa sulle pareti e il muro screpolato dalle infiltrazioni d’acqua nell’androne della palazzina e lungo il vano scale. Anche lo stipite del portone è umido. «Secondo noi può dipendere dalle tubazioni. Quando la gente si fa la doccia qui si creano le pozze d’acqua». Più avanti, oltre la porta d’ingresso, c’è una cantinetta. «Anche questa è piena d’acqua, con le pareti scalcinate e bagnate».

Androne, vano scale e cantina: si tratta degli spazi comuni alle sei famiglie che popolano la palazzina popolare. All’interno degli appartamenti, dicono, la situazione è migliore. Ma anche se nessuno vive nell’adrone non significa che i muri debbano rimanere sporchi, ammuffiti e gonfi d’umidità. «Oltre che brutta da vedere, secondo noi questa è una situazione di pericolo - dicono i due - Sa quante volte siamo dovuti venire qui per asciugare il pavimento? Troppe. In questa palazzina vivono tante persone anziane e c’è il rischio che qualcuno, una volta o l’altra, scivoli per le scale. Poi ci chiediamo se l’umidità non possa anche rischiare di dar vita a qualche crollo». Insomma, i due ritengono che tutto ciò non sia più sostenibile. Per questo, dicono, hanno voluto far presente la situazione. «Io mi metterei anche a fare dei lavori - spiega Godi - Ma non posso, perché, appunto, è una casa popolare. Il proprietario è il Comune».

In tutto questo Godi e Arrostini spiegano di essersi messi in contatto con Casalp, Casa Livorno e provincia, la società che gestisce il patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica in capo ai Comuni. «Abbiamo mandato tante mail in questi ultimi due mesi, ma evidentemente non sono servite perché la situazione è sempre la stessa. Ci sentiamo ignorati». I due vorrebbero che fossero eseguiti dei lavori in grado di risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua. Interventi sulle tubazioni, dunque, o comunque operazioni che rendano di nuovo gli spazi comuni asciutti e senza muffa. «Quindi vogliamo far presente i problemi che abbiamo qui in via Carducci - spiega Godi - Non l’abbiamo fatto solo per noi, ma anche per gli altri inquilini della palazzina. In fondo questa è una situazione che danneggia tutti. Secondo me è anche un discorso di civiltà. Qui c’è la muffa e stare ogni giorno a contatto con muffa e umidità non è certo dignitoso. E non è bello entrare nel palazzo dove si vive e vedere questo stato di degrado». Poi, naturalmente, sottolineano Godi e Arrostini, c’è la questione legata alla sicurezza. «Come abbiamo detto il pavimento e le scale qui sono quasi sempre scivolosi. Li asciughiamo spesso, ma poi ritornano di nuovo bagnati. C’è poco da fare, serve un intervento per sistemare il guasto». —

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