Che brutta sorpresa a Cala Smeraldo Il mare turchese assediato dalla plastica
I volontari di Legambiente e Diversamente Marina all’isola del Giglio Un vero gioiello incastonato nel mare cristallino dell’Arcipelago
il racconto
L’Isola del Giglio ha accolto sfoggiando tutta la sua bellezza marina e terrestre, aspra e dolce nello stesso momento, le giovani volontarie e i volontari di Vele Spiegate, l’iniziativa di pulizia e censimento delle spiagge di Legambiente e Diversamente Marinai – della quale il Tirreno è Media Partner - che naviga tra le isole del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano che la sostiene insieme a Novamont, Acqua dell’Elba, TraghettiLines, mentre Enea e Università di Siena hanno dato il loro patrocinio, Dopo la lunga traversata dall’Elba, sveglia alle 7,45 e, come scrive nel diario di bordo uno dei ragazzi «percepiamo che sarà una lunga giornata calda. Il sole di prima mattina è già alto e rovente. Dopo l’abbondante colazione salpiamo dal Giglio Porto con destinazione Cala Smeraldo, poco a sud degli isolotti dele Scole, dove urtò la Costa Concordia prima di naufragare. Dalla barca vediamo una piccola porzione di spiaggia molto graziosa per lo più rocce e grandi massi. L’acqua vicino alla riva è di un colore verde intenso ed è veramente smeraldo. Capiamo il perché del nome. Bellissima. In tutto sarà stata all’incirca 25 metri e all’apparenza ci sembrava un lavoro facile. Non potevamo sbagliarci di più: quello che da lontano sembrava un piccolo scorcio di paradiso, al nostro arrivo sul posto si è rivelato una vera e propria discarica di rifiuti portati dal mare, sia nascosti tra le rocce che visibili. Tantissimi! Una quantità indescrivibile di polistirolo, taniche di ogni dimensione e fattura, bottiglie di plastica a non finire, cime, pezzi di motore e rifiuti di ogni genere, per lo più plastica, plastica ovunque. Dopo la raccolta abbiamo riempito oltre 10 grandi sacchi sacchi fornitici dall’Elbana sevizi ambientali, uno degli sponsor tecnici di Vele Spiegate insieme a Esaom Cesa e Unicoop del Tirreno». Il piccolo smeraldo del Giglio, raggiungibile solo con una strada sterrata che finisce in una ripida scalinata che si addentra nella bassa macchia mediterranea, fino a raggiungere i massi bianchi, bagnati da un mare trasparente che ospita una prateria di posidonia oceanica che sembra in magnifica salute, è stato ripulito e i giovanissimi volontari sono andati a caccia di rifiuti anche tra la vegetazione. Ma, come sottolinea un’altra ragazza, «per catalogare tutta l'immondizia ci abbiamo messo più di un’ora, forse la più lunga ed estenuante della giornata». A dare una mano ad organizzare il blitz a Cala dello Smeraldo è stato Il vice-presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il gigliese Stefano Feri, che ha commentato: «Grazie all'associazione Diversamente Marinai, a Legambiente e al progetto Vele Spiegate che come ogni anno si prendono cura del nostro arcipelago con un attento monitoraggio e con azioni concrete di rimozione dei rifiuti spiaggiati. Eccoli in azione in questi giorni all’ isola del Giglio. Se da un lato l'intero pianeta sta affrontando il problema dell’abbandono dei rifiuti con particolare riferimento alla plastica, dall'altro dobbiamo continuare a svolgere azioni di questo tipo e a formare il nostro “esercito” di giovani». —