I dubbi del Wwf: «L’outlet non ci piace»
Piombino: perplessità degli ambientalisti sul progetto di trasformazione di Tor del Sale: «Non sapevamo nulla»
PIOMBINO. Crescita del perimetro all’Oasi Wwf Orti Bottagone, da anni in cima alla lista priorità. Ma, del progetto outlet al posto della centrale Enel, il Wwf Val di Cornia e Wwf Oasi non sapevano proprio niente. Si prendono le distanze dalle dichiarazioni del sindaco Giuliani su questa nuova prospettiva di sviluppo economico a ridosso del mare; dopo una prima valutazione non negativa dei commercianti (che però sollecitano di essere coinvolti) e un primo no, deciso, della Confesercenti («bene smantellare: ma non così»).
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Lusso e ambiente. Conferma Stefano Gualerci, presidente del Comitato Wwf Val di Cornia: «Di questo progetto outlet? L’abbiamo saputo dal giornale. Quando si parla dell’ampiamento si dà l’impressione che sia stato tutto discusso. In realtà? Siamo tornati a concentrarci su questa possibilità – ricorda – nel 2012 quando, grazie a un concorso di Wwf Italia, ci venne chiesto di segnalare emergenze da riqualificare, tipo ex fabbriche o ex terreni abbandonati, per proporle alle amministrazioni. Pensammo alla torre costiera, Tor del sale appunto. Riccardo Verna, per l’università di architettura a Firenze, realizzò una tesi col progetto di recupero: l’area di riqualificazione dell’antica torre doveva essere inglobata nell’Oasi come struttura museale, dedicata alle ex aree palustri, con tanto di sala multimediale. Una pista ciclabile avrebbe permesso di unire la riserva passando da aree contigue. La nostra proposta – dice – è stata presentata al Wwf Toscana, Wwf Oasi nazionale, all’Enel e al già allora assessore all’ambiente Chiarei». Poi studi, approfondimenti; Provincia informata ma ufficialmente.
Bonifiche. «Da vedere il progetto vero – aggiunge Gualerci – Perché anche una tempistica così nel breve... sa di magia. Oltre tutto una struttura come l’outlet, di forte impatto vicino a una costa con ben altra vocazione è difficile da integrare. Non starebbe meglio nelle aree dismesse della fabbrica, con raccordi stradali o ferroviari? ».
Perplessità. Fa eco Antonio Canu, presidente Wwf Oasi: «Come gestori di aree protette seguiamo con molta attenzione gli eventi che riguardano i territori confinanti, soprattutto se questi hanno un valore naturalistico e che quindi possono diventare potenziali luoghi di ampliamento delle aree stesse. Tale attenzione – sottolinea – parte della gestione stessa, è ancora più marcata in situazioni particolari come quella del territorio circostante la riserva naturale degli Orti Bottagone. Da tempo – spiega – stiamo effettuando monitoraggi nell'area dell'Enel (se ne occupa il Centro guide Costa etrusca) , proprio perché riteniamo che quel terreno che dal Bottagone arriva sino alla spiaggia, adiacente al fosso Cosimo, abbia interessanti requisiti per essere inglobato nell'oasi. Della nostra intenzione, ancora in fase di studio, ne era a conoscenza l'Enel stessa. Le notizie degli ultimi giorni, sulle possibili alternative alla centrale e quindi alla conversione dell'impianto dopo lo smantellamento, ci hanno colto alla sprovvista. Si parla del raddoppio dell’area protetta, della realizzazione di un grande outlet. Di questo non sappiamo nulla, nessuno ci ha invitati al tavolo delle proposte, non conosciamo quali siano realmente le intenzioni e quale il progetto, gli impatti sul territorio. Come gestori dell’oasi e quindi come soggetto interessato al futuro dell'area, vorremmo essere informati e possibilmente coinvolti. Qualsiasi scelta – conclude Canu – non potrà non coinvolgere i vari attori presenti sul territorio e soprattutto cercare il massimo della condivisione necessaria. Soprattutto in casi come questi».